Abbiamo intervistato Alain Rubeli, Amministratore Unico di DOMENIS1898.
La nuova linea “I III Re”, quali sono le peculiarità di questo trittico e qual’è il pubblico a cui si rivolge?
“I III Re” sono grappe molto particolari: si tratta di grappe da vitigno unico, invecchiate – per la totalità del tempo – in barrique.
Sono prodotti che non si ha spesso l’occasione di gustare: il risultato di un’attenta selezione, che parte già dall’arrivo della vinaccia e prosegue nella fase di conservazione, di distillazione e di invecchiamento del distillato. Sono grappe eleganti, avvolgenti, intense: seducenti, oserei dire.
E un prodotto di questo livello non poteva non ricevere un “packaging” all’altezza: nemmeno ancora sul mercato e già premiato con l’ Etichetta d’Argento al Vinitaly Design Int’l Packaging Competition 2020.
Questi distillati sono stati pensati per soddisfare l’intenditore più esigente come pure il neofita che si avvicina per le prime volte alla degustazione del distillato italiano per eccellenza: la grappa. Entrambi infatti ritroveranno ne “I III Re” la delicatezza e la personalità tipici delle grappe DOMENIS1898.
La linea “I III Re” si inserisce nel solco della valorizzazione dei vitigni autoctoni: in questo caso Schioppettino, Ribolla Gialla e Refosco. Ci vuole parlare di questo impegno?
DOMENIS1898 da sempre si impegna a favore della valorizzazione dei vitigni tipici del Friuli, e con essi il territorio tutto.
Con questi vitigni condividiamo la storia, il territorio, le radici: sono già presenti tra i distillati di DOMENIS1898 nella linea Blanc & Neri, in versione giovane, da ormai moltissimi anni.
Abbiamo voluto ora rendere omaggio a questi tre vitigni, dalle caratteristiche diverse tra loro ma accumunati da una grande tradizione.
Se la Ribolla gialla è infatti assurta in questi anni a vitigno di primo piano sul mercato italiano ed è nel pieno del suo momento di gloria, il Refosco risulta purtroppo quasi misconosciuto nel mondo, per quanto sia uno dei vitigni più antichi, presente in Friuli fin dall’epoca classica.
E che dire dello Schioppettino, noto anche come Ribolla nera? Anch’esso prodotto in quantitativi limitati, se attentamente distillato è in grado di restituire tutta l’aromaticità e l’intensità tipica di questo vitigno.
Avete un e-commerce aziendale, che risultati avete registrato nel primo semestre 2020? Avete notato differenze sostanziali tra il periodo di lockdown e la riapertura?
Non possiamo che confermare come, grazie anche al periodo di lock-down, i volumi generati tramite il nostro shop online siano notevolmente incrementati: nel primo semestre del 2020 abbiamo realizzato un fatturato superiore a tutto il 2019. Lo stesso trend è riscontrabile anche per altre piattaforme di e-commerce tramite le quali offriamo i nostri prodotti al pubblico.
Ovviamente, con la riapertura di enoteche, rivendite e grossisti vi è stato un certo rallentamento: ci aspettiamo però ottimi risultati nel periodo pre-natalizio, complice anche diverse offerte che stiamo predisponendo.
Cosa pensa della crescita dell’e-commerce, è un trend momentaneo legato alla pandemia o sarà una tendenza di lungo corso?
Ritengo che questi mesi di lock-down non abbiano fatto altro che accelerare e consolidare un inevitabile trend, già in atto da tempo: il consumatore agisce in modo sempre più consapevole, ottimizzando una risorsa molto scarsa: il tempo. Si documenta, si informa, prova. E poi, con pochi click, seduto comodamente a casa propria, in un taxi, su un treno, ecco che ha a sua disposizione praticamente tutto e acquista.
L’e-commerce, a mio modo di vedere, è ormai una realtà che non potrà che affermarsi sempre di più: enoteche e professionisti potranno stare al passo solo grazie alla loro competenza, un “quid” in più, che l’e-commerce non riesce (almeno per ora) ad offrire.
La diversificazione dei canali di vendita si è rivelata vincente in questo periodo emergenziale. Qual è stata la vostra strategia a riguardo?
Puntiamo sulla “multicanalità” da sempre: offerte speciali, promozioni mirate attraverso i social, contenuti diversificati, newsletter dai contenuti che vanno oltre il semplice prodotto sono solo alcuni degli elementi della nostra strategia.
Che rilevanza ha l’export per voi? Quali sono i vostri mercati principali e come stanno reagendo in questo momento di crisi sanitaria globale?
Quando un mercato è, per qualche ragione, in crisi, di solito gli altri in qualche modo assorbono il colpo: in questi mesi di lock-down, la “crisi” ha colpito quasi indistintamente tutti i paesi, con un blocco pressoché totale dei consumi. Quello che però abbiamo potuto constatare, da giugno ad oggi, è una netta crescita della richiesta, e questo sia a livello nazionale che internazionale. Canada, Germania, Austria sono solo tre dei paesi che, in queste settimane, ci stanno dando più soddisfazione.