Avere un sito internet completo ed aggiornato è diventato al giorno d’oggi un prerequisito fondamentale per un brand che voglia avere non solo appeal commerciale, ma anche una discreta credibilità per la stampa di settore.  

“Bastano pochi e piccoli cambiamenti a volte per migliorare l’engagement dei siti web. E purtroppo ancora oggi molte aziende vinicole non hanno ben compreso cosa renda un sito un biglietto da visita efficace per il proprio successo” ha spiegato Felicity Carter, caporedattrice di Meininger’s Wine Business International durante il seminario di wine2wine dedicato a questo argomento. Felicity ha fatto da spalla all’interessante intervento di Meg Maker (megmaker.com), pluripremiata scrittrice di vino, editor e stratega editoriale, la quale ha sviluppato da poco un’indagine volta ad indagare il rapporto tra il mondo dei media e i siti web aziendali. “Un problema reale con cui ci scontriamo oggi noi giornalisti è la mancanza di siti web aziendali informativi e attuali. I giornalisti hanno bisogno di informazioni aggiornate e reali, delle fonti da cui attingere in modo affidabile e veloce” ha spiegato Maker.  “La conseguenza? Se non troviamo informazioni pertinenti e in tempi celeri, l’azienda rischia facilmente di non avere nessuna copertura giornalistica e perde una grande opportunità”. 

“Per questa ragione ho sviluppato un sondaggio che ho rivolto a 118 giornalisti esperti di vino internazionali a cui ho sottoposto delle domande per comprendere meglio le loro necessità quando si approcciano ad un sito web. Considerando che il 94% degli intervistati ha dichiarato che cerca informazioni per i propri contenuti proprio nei siti delle aziende” ha detto la giornalista. Gli intervistati hanno sviluppato una scala di importante dei temi che più cercano all’interno di un sito e il risultato è il seguente: Portfolio e schede vini per il 90%; la sezione “About us” per il 75%; la sezione Trade&Media per il 58% seguita da quella dei contatti per il 57%. Per quanto riguarda la risposta alle necessità degli intervistati solo il 6% trova nell’area Trade&Media, che dovrebbe essere quella dedicata proprio alla loro categoria, una reale utilità. Su una scala da 1-10 i giornalisti si fidano molto poco (4) delle informazioni che trovano sui siti web delle aziende. 

6 principali problemi dei siti web aziendali:

1 Informazioni incomplete sui vini

“Abbiamo bisogno primariamente di dettagli specifici su regioni di provenienza, terroir, tecniche viticole ed enologiche. Insomma di fatti reali, non di marketing” ha spiegato la giornalista. 

Dunque il consiglio è di abbondare nelle informazioni tecniche piuttosto che essere troppo poco esaustivi, creando sezioni dedicate divise per brand magari dove raccogliere schede, dati, foto, mappe, suggerimenti di abbinamenti, premi. Un’area a cui il giornalista possa attingere e scaricare, soprattutto, del materiale utile. 

2 Be real

Meno poesia e più fatti concreti. Magari creando delle timeline, o delle biografie collegate tra loro sulla storia dell’azienda con più concretezza. 

3 Pochi materiali scaricabili

“Se vi state chiedendo perché non venite considerati dalla stampa, magari è perché voi e i vostri materiali non siete facilmente accessibili e quindi il giornalista preferisce attingere da aziende già conosciute, che conoscono o che forniscono con più facilità il materiale richiesto” ha detto Maker. 

4 Le informazioni di contatto mancano

Spesso nei siti si trovano dei form da compilare e non c’è modo di avere informazioni di contatto in modo immediato. “Questa può essere un’ulteriore penalizzazione. Perchè il giornalista ha bisogno di contattarvi subito e sapere chi è la persona a cui far riferimento che si occupa della stampa o del marketing”. 

5 Design e struttura del sito confusionario

Il sito deve essere semplice da navigare. “Make it easy: usate una mappa del sito chiara che permetta una facile e chiara visita”.

6 Dati non aggiornati

“Spesso i siti non hanno informazioni recenti, foto aggiornate. I giornalisti cercano invece proprio una maggiore attualità”.