Secondo un sondaggio condotto da winetourism.com che ha intervistato 1.203 aziende vinicole con un’offerta enoturistica in 34 Paesi al mondo, le perdite finanziare causate dal Covid-19 hanno toccato in modo importante il settore del turismo del vino. Infatti le percentuali di calo delle entrate si assestano tra il 50 e l’80% nel caso del 32% delle realtà intervistate e di più dell’80% nel caso del 20% di queste strutture. Tra tutti gli intervistati il 58% ha dichiarato che non si aspetta un ritorno ai livelli pre-Covid prima di inizio 2022.
Partiamo dunque da un’importante consapevolezza, che le aziende di vino mondiali pare abbiano già acquisito, la ripresa è lontana e prima che le persone tornino a viaggiare e a visitare regolarmente le strutture enoturistiche passerà del tempo. “È molto difficile fare previsioni in questa fase, ma non crediamo che vedremo alcun tipo di ritorno a livelli normali almeno fino al 2022 “, ha dichiarato Beatriz Vergara, direttore Enoturismo e Ospitalità di Gonzalez Byass, che ha aperto il suo Hotel Bodega Tío Pepe a Jerez la scorsa estate. “Ciò detto, dovremmo riscontrare più interesse per i viaggi verso la primavera e l’estate del prossimo anno se la pandemia si attenua e i piani di vaccinazione verranno svolti in modo efficace”.
Nonostante questa previsione che potrebbe sembrare abbastanza catastrofica, in un’interessante articolo sull’argomento la testata inglese The Drink Business segnala di aver rilevato un atteggiamento positivo tra le aziende del Regno Unito, dove il turismo del vino ha seguito una solida traiettoria ascendente negli ultimi anni. L’overview generale dell’enoturismo nel Regno Unito negli ultimi anni era molto positiva. Infatti Wine GB aveva previsto nel 2019 che entro il 2040 il turismo enologico nel Regno Unito avrebbe potuto generare entrate aggiuntive di 658 milioni di sterline all’anno. Ora con la significativa flessione durante il 2020 questa previsione potrebbe non essere corretta, ma non del tutto sbagliata. Infatti nel rapporto 2020 di Wine GB le aziende che tra il primo lockdown e la seconda fase critica autunno-invernale hanno aperto le strutture hanno rilevato un sano assorbimento delle perdite e per questo motivo sono ottimiste nel prospettare un consolidamento delle attività nel 2021 appena la situazione si sarà riassestata.
Sam Linter, amministratore delegato di Bolney Wine Estate nel Sussex, ha riportato un calo del 40% delle entrate generate dall’enoturismo, ma la domanda di esperienze nei vigneti è stata in crescita per tutta l’estate e ciò ha impedito ulteriori perdite finanziarie. “La gente aveva un disperato bisogno di stare in campagna e all’aria aperta. Eravamo inondati e non potevamo accogliere nessun altro. Ovviamente abbiamo dovuto ridurre i numeri con il distanziamento sociale e organizzato tour a capacità ridotta”. Allo stesso modo, Langham Estate nel Dorset ha visto aumentare il numero di visitatori dopo il primo lockdown e le sue vendite dirette “aumentare in modo significativo”, afferma il regista Justin Langham. “Ci sono volute alcune settimane per acquisire slancio dopo che le restrizioni sono state allentate all’inizio di luglio, ma la richiesta è proseguita fino alla fine di ottobre”.
Sicuramente hanno aiutato diversi fattori ed innanzitutto il fatto che le aziende vinicole del Regno Unito siano molto più accessibili rispetto a 10 anni fa. Inoltre ad oggi la stragrande maggioranza dei visitatori è nazionale (83% nel 2019, come riportato da Wine GB) date le continue restrizioni di viaggio e che queste location siano rispetto ad altre essendo all’aria aperta. Il turismo del vino nel Regno Unito è rimasto forte anche durante questo anno difficile. Le degustazioni virtuali e i tour dei vigneti sono diventati un successo inaspettato e molte cantine hanno aggiunto esperienze virtuali al loro repertorio per contribuire a colmare le lacune nella perdita di entrate quando costretti a chiudere.
In definitiva, la ripresa dell’enoturismo dipende da un’efficace introduzione della vaccinazione, ma costruire la fiducia nel breve termine sarà il primo passo verso la normalità.
Cosa possiamo imparare da questa esperienza? Sicuramente a collaborare anche tra produttori. “Condividere successi e fallimenti mentre procediamo consente a tutti noi di imparare velocemente e di assicurarci di adattare le nostre offerte in modo che i visitatori si sentano sicuri nel visitare le nostre tenute mentre le cose tornano a una sorta di normalità “ leggiamo nell’articolo e ci sentiamo di condividere questa importante riflessione come messaggio di positività per il nuovo anno.