Ad accoglierci nel parcheggio, cosa per nulla scontata, arrivano Maurizio Bassetti, responsabile comunicazione ed Elena Pasquazzo, responsabile Hospitality: due manager che già conosciamo e con cui più volte ci siamo confrontati.
Ma nonostante questo ci hanno accolto come se fosse la prima volta, facendoci fare esperienza dell’impostazione Hospitality di Rotari e Mezzacorona.
Maurizio Bassetti fa parte di quelle persone che lavorano da tanti anni nel mondo del vino, ma che hanno il piacere e la curiosità di essere sempre informati e di mantenere alta la preparazione su questo mondo che cambia velocemente.
È difficile che Maurizio dica qualcosa senza essersi informato e pur rappresentando un brand importante, si pone con l’umiltà di chi ha sempre qualcosa da imparare.
Ho apprezzato molto che ci ha subito consegnato tutto un kit di materiale a supporto della nostra visita e che poi con eleganza ha passato il testimone ad Elena, affidandoci a lei, senza voler essere una presenza ingombrante durante il tour.
Elena Pasquazzo nasce come risorsa dedicata all’export. E si percepisce la sua lunga esperienza in attività internazionali dalla sua capacità di relazione innata, non forzata e con modalità inclusiva. Non è stato facile per lei staccarsi da un’attività di export, che la portava fuori più di 200 giorni l’anno, ma è una scelta che una donna con figli prima o poi si trova a fare. Da come ci parla delle esperienze di accoglienza in azienda, si percepisce di come l’hospitality possa essere una continuazione fisiologica di un’attività internazionale e allo stesso tempo l’attitudine alla vendita di un export manager è una grande alleata. Perché ricordiamoci che anche l’enoturisimo è una forma di vendita. E in questo Elena è stata bravissima, ci ha venduto emozioni, ci ha venduto la filosofia Rotari, ci ha venduto durante tutta la visita quella lungimiranza del gruppo che da sempre ha immaginato di considerare il vino come un veicolo del territorio, a disposizione della comunità.
I suggerimenti e le idee di accoglienza che abbiamo colto da Mezzacorona:
Non impostare una degustazione necessariamente tecnica ma prediligere l’aspetto emozionale facendo emergere dal cliente le prime considerazioni per un confronto;
fare rete con tutti gli enti che fanno turismo;
consegnare ai bimbi un foglio con giochi e colori per intrattenerli;
avere un percorso parallelo per disabili (anche per i non vedenti).