Import vino e sanzioni: nuovi partner per la Russia
Dopo le sanzioni, i vini del Vecchio Mondo hanno lasciato un vuoto di mercato. La Russia si sta rivolgendo ad altri fornitori come Cina, India, Cile, Sudafrica.

Le sanzioni occidentali iniziano a colpire l'economia russa, ma per quanto riguarda il settore del vino sembra che la Russia possa correre ai ripari, sostituendo i pregiati vini europei come Bordeaux e Barolo con vini prodotti in Cina, India e Turchia.
Da quando la Russia ha lanciato l'invasione in Ucraina a febbraio, gli Stati Uniti, l'Unione Europea ed i loro alleati hanno imposto una vasta gamma di sanzioni contro banche, imprese e personaggi di rilievo russi.
I pacchetti di sanzioni hanno provocato la sospensione degli scambi commerciali essenziali tra la Russia e le principali aziende dell'UE e degli Stati Uniti. Per quanto riguarda il vino, i tradizionali Paesi produttori europei come Francia, Italia, Spagna e Germania, finché le sanzioni saranno in vigore, non esporteranno vino e distillati verso il mercato russo.
In risposta, molti dei principali importatori e distributori di vino in Russia stanno rapidamente cambiando fornitori.
Come riporta Vino Joy News, due delle principali aziende russe produttrici di vino e distillati, Ladoga e Luding, si starebbero orientando verso "un gruppo di Paesi amici", tra cui Cina, India, Turchia e Brasile, per sostituire i vini del Vecchio Mondo.
Dmitry Isachenkov, Direttore Sviluppo di Ladoga, principale produttore e importatore russo di vini e distillati, ha dichiarato al quotidiano russo Izvestia che l'azienda sta cercando nuovi partner in Cina, India e Brasile: "La maggior parte degli attuali fornitori stranieri è pronta a continuare le spedizioni e vuole continuare a lavorare con la Russia".
Tuttavia, a causa delle problematiche legate alla logistica, Ladoga non sa ancora quando inizierà l’import e la vendita di vino proveniente da questi partner commerciali.
Luding è un'altra azienda produttrice di alcolici che sta cercando di sostituire i vini europei e statunitensi, il Direttore marketing dell'azienda Andrey Ushakov è in trattativa con produttori di vino cinesi e turchi.
Secondo un report di HKTDC, le aziende russe di vino e distillati, tra cui Fort, Ladoga, Luding e Simple, si stanno rivolgendo anche ai produttori cileni, argentini e sudafricani e ad altri Paesi che non hanno ancora aderito alle sanzioni.
Questo processo ha portato anche all'individuazione di nuove rotte di trasporto con l'intento specifico di aggirare l'uso dei porti marittimi dell'UE. A beneficiarne saranno probabilmente i porti marittimi russi dell'Estremo Oriente. I trasbordi transiberiani e le consegne via terra attraverso la Cina continentale o il Kazakistan rappresentano altre possibilità concrete.
Per i fornitori e i distributori con sede a Hong Kong, questo frangente storico può rappresentare un'opportunità, in particolare per i professionisti che commerciano vini del Nuovo Mondo (ad eccezione di quelli provenienti dall'Australia o dalla Nuova Zelanda che hanno già aderito al pacchetto di sanzioni occidentali).
Le importazioni da Cile, Argentina e Sudafrica probabilmente avranno riscontri molto positivi, dato che i vini di tutti e tre i Paesi sono popolari tra i russi da più di 20 anni.
Tuttavia, rimane una incognita sul fatto che le importazioni di vino cinese, indiano o cileno possano effettivamente colmare il vuoto lasciato dai tradizionali Paesi produttori europei.
Infatti in termini di valore, i vini italiani, francesi e spagnoli rappresentavano circa il 60% delle importazioni totali di vino in Russia, un fetta consistente del mercato.