Nella cornice di wine2wine Business Forum 2020 si è svolto l’incontro dal titolo “l’Osservatorio del Vino UIV: verso un innovativo sistema di condivisione dei dati” che ha visto protagonisti Giulio Somma (Direttore Corriere Vinicolo), Luca Giavi (Direttore Generale del Consorzio di Tutela Prosecco DOC), Antonio Rallo (CEO di Donnafugata), Sandro Sartor (Direttore Finanziario del Gruppo Ruffino & Amministratore Delegato della regione EMEA) e Carlo Flamini (Coordinatore progetto Osservatorio del Vino di UIV).

“Sono oltre 10 anni che il Corriere Vinicolo si occupa di dati” ha sottolineato Somma “dieci anni fa di numeri del vino non parlava quasi nessuno. Oggi i dati sono inflazionati, se ne trovano troppi e la lettura diventa complessa e spesso non affidabile.

Gli ha fatto eco Carlo Flamini “l’Osservatorio del Vino nasce circa 2 anni fa, una piattaforma informatica in collaborazione con Maxidata del gruppo Zucchetti. L’osservatorio è un sito internet che contiene 3 database diversi relativi a commercio mondiale, potenziale produttivo e sfuso. I record disponibili sono più di 3 milioni, Il sistema funziona a query, ogni azienda può entrare e ricercare ciò che vuole.
La struttura della piattaforma, come dicevo, si compone di 3 database: commercio estero (import ed export), prezzi sfuso (prezzi all’origine sul mercato italiano), produzione e giacenze (certificazioni, imbottigliamenti, giacenze e registro telematico). Il sistema mette a paragone più vini diversi, consente di fare query dinamiche e infinite senza limitazioni. Inoltre consente all’utente di costruire una dashboard personalizzata in base alle esigenze.
La ricategorizzazione consente di fare ricerche avanzate, con una unica query si aggregano 2 possibilità di interrogazione e si attingono dati da più database. Il sistema oltre al dato volumetrico e valoriale fornisce anche il prezzo medio.
Il saltino che stiamo progettando è l’analisi di cosa alle aziende manca a livello di dati: ad esempio sul canale export mancano i dati delle singole DO e mancano anche i dati del canale Horeca.
La copertura della denominazione si compone della condivisione anonima dei dati aziendali, il progetto con Maxidata permette di ricevere un dato allargato riguardante la propria performance sul mercato.
Le aziende possono vedere i dati export, i prezzi sfuso UIV, gli imbottigliamenti, le giacenze UIV ed il mercato Italia Horeca. 

Giulio Somma ha chiesto ad Antonio Rallo quale può essere l’utilità di questo strumento innovativo nel leggere i mercati.
“Come Consorzio abbiamo bisogno di dati per fare promozione” ha precisato Rallo “per poter avere dati abbiamo speso davvero tanti soldi. Per aziende più piccole è necessario avere più dati possibili, avere gli strumenti che i nostri competitors all’estero hanno già da tempo.”

“Le gestioni delle produzioni si fanno esclusivamente a partire dai dati” ha ribadito Giavi “i dati ottimizzano l’errore. È chiaro che tutto il progetto si tiene in piedi se le aziende forniscono ai consorzi i dati reali in forma anonima. Per noi è fondamentale per la gestione della denominazione.
“L’anonimato è garantito” ha continuato Sartor “credo che si tratti di uno strumento affidabile e periodico. I dati si ripetono ogni mese, non sono più fotogrammi ma diventa un film. Questi dati aiutano a condividere decisioni e obiettivi. L’istinto serve ma non può essere prevalente”.

“Il mondo è molto più grande del nostro giardino” ha sottolineato Rallo “noi come Consorzio abbiamo provato ad aggregare dei dati ma erano sempre troppo pochi. Dobbiamo pensare che chi compete con noi ha a disposizione tutti questi dati che noi al momento non possediamo.”

In conclusione Giavi si è rivolto ai produttori: “noi abbiamo investito molto per comunicare massima trasparenza ma non è facile superare la paura dei produttori, ora è il momento di condividere – in forma sempre anonima – i dati. La tempestività è fondamentale, dati vecchi non servono più a nulla”.