Gli Stati Uniti si confermano ancora una volta leader dei mercati del vino più attrattivi al mondo, anche se la vetta della classifica si colora di Asia quest’anno con un sorprendente balzo in avanti della Corea del Sud che si posiziona al secondo post secondo il rapporto di Wine Intelligence “New Global Compass 2021 Report”, uno studio annuale che misura i principali fattori per classificare l’attrattività del vino in 50 Paesi focus al mondo. Nel 2020 la Corea del Sud è salita di otto posti per finire al secondo posto, dove rimane stabile anche quest’anno.
“Il forte rimbalzo economico degli Stati Uniti, in parte finanziato dallo stimolo del governo, insieme a uno straordinario anno per le vendite di vino, ha mantenuto questo Paese in testa alle nostre classifiche”, ha affermato Lulie Halstead, CEO di Wine Intelligence. “Tuttavia, la Corea del Sud sta guadagnando rapidamente posti secondo il nostro modello. La crescita del vino negli Stati Uniti sta rallentando, mentre il volume di vino fermo in Corea del Sud è cresciuto di oltre l’11% CAGR 2016-2020, secondo l’analisi di mercato IWSR Drinks”.
A livello globale, lo studio mostra una variazione complessiva in negativo con una diminuzione del volume e del valore totale del vino. Ciononostante possiamo affermare la pandemia abbia giovato ad alcuni mercati mondiali. Tra i Paesi che hanno sperimentato i salti più significativi nella classifica 2021 i mercati scandinavi: in Norvegia, Svezia e Finlandia, il Covid e le relative restrizioni hanno costretto i consumatori ad acquistare vino localmente invece di attraversare i confini per eludere il monopolio, come abbiamo accennato in un recente articolo. Guidati dall’espansione della base di consumatori, dall’ascesa dell’e-commerce e da atteggiamenti avventurosi i mercati sudamericani di Brasile, Colombia e Argentina hanno scalato diverse posizioni nella classifica di Wine Intelligence. Al contrario, le regioni basate sul turismo come Spagna, Italia e Francia hanno registrato un calo consistente a causa del drastico calo del volume di consumato. I problemi finanziari in Angola e i divieti di vendita di alcol in Sudafrica durante ia pandemia hanno messo questi due mercati in fondo alla classifica.
L’enorme espansione dell’e-commerce durante i lockdown ha creato un riverbero positivo anche nel settore del vino, creando un’opportunità di crescita senza precedenti per la categoria. La sfida è comprendere se quest’ondata positiva si conserverà anche una volta terminata la pandemia e i suoi effetti. Nel Regno Unito una grande porzione di consumatori ha dichiarato che continuerà ad usare i canali online per acquistare bevande anche cessata l’emergenza Covid-19.
Dopo gli Stati Uniti e la Corea del Sud, completano i primi 5 mercati dello studio il Regno Unito, l’Irlanda e la Germania, che hanno tutti registrato forti volumi di vino durante l’anno. La Colombia si è unita a Brasile, Polonia, Romania, Corea del Sud e Singapore come mercato in “crescita”, con Messico e Russia che sono passati da questa categoria alla categoria dei mercati “emergenti”. La Cina, considerato anche un mercato “emergente”, è sceso di 13 posizioni in classifica al 17° posto.
“Sebbene il consumo di vino globale sia calato, fortunatamente i consumatori hanno modificato, più che cancellato, le loro abitudini di consumo, passando da un consumo incentrato prettamente sul fuori casa a nuove occasioni a casa o in ambienti all’aperto” conclude Halstead.