In previsione della prossima edizione di ProWein, abbiamo voluto ascoltare la testimonianza di un importatore internazionale, Martin Kozák direttore associato e managing partner di Kupmeto CZ, azienda ceca a conduzione familiare che opera nel mondo del vino da 18 anni. Kozák sostiene che in questa fase di apertura il settore vinicolo si sta riprendendo, anche se le vendite online registrate durante la pandemia si stanno notevolmente ridimensionando.
Come sta andando il mercato del vino in questa fase di riapertura in Repubblica Ceca?
Stiamo assistendo ad una inversione di tendenza rispetto al periodo pandemico in cui abbiamo registrato un boom delle vendite online. Ovviamente, i clienti in quel frangente avevano un accesso limitato ai punti vendite, ai supermercati ed alle opportunità di svago.
Il vino acquistato online tramite piattaforme e-commerce era una sorta di “soluzione” rispetto alle restrizioni vigenti.
Da novembre 2021, noi e tutto il settore e-commerce stiamo affrontando un calo piuttosto importante del volume di vendita o, per meglio dire, un ritorno allo standard.
La flessione delle vendite di vino in valore è stata di circa il -25% ma il decremento è superiore in termini di quantità di ordini.
Il settore Horeca è sopravvissuto e ora sta riprendendo piuttosto bene, non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemici, ma con grande sorpresa, sta comunque funzionando dignitosamente.
In generale, in questo periodo i fatturati sono più o meno gli stessi dell’anno scorso ma nessuno sa cosa ci riserva il domani…
Quindi, il consumo di vino in questo periodo non è cresciuto?
Il consumo domestico è aumentato ma si era quasi azzerato in Horeca. Ora, con la ripartenza della ristorazione, ovviamente è cambiato e si è modificato anche il consumo di vino, dato che i consumatori sono tornati alle loro abitudini standard (anche se non al 100%).
Come stanno andando le vendite dei vini italiani?
I vini italiani sono uno dei pochi segmenti dove la domanda è in costante aumento. La domanda è molto polarizzata, c’è un predominio delle regioni meridionali, in particolare Puglia e Sicilia con i loro vini Primitivo e Nero d’Avola. Questi vini a cui possiamo aggiungere il Prosecco, rappresentano una parte enorme dei vini italiani venduti sul mercato ceco.
Poi, ci sono le fasce alte come Barolo, Brunello, Amarone e pochi altri.
Tutti i vini che si trovano nella fascia media registrano vendite stabili, non c’è una richiesta estrema, ad eccezione di Pinot Grigio, Gavi e alcune altre tipologie (non più di 10).
State sfruttando le nuove opportunità date dalle fiere che sono finalmente ritornate in presenza?
Il Prowein per me è l’occasione di incontrare la maggior parte dei produttori di vino ed i fornitori. Ma in genere è solo per salutarli e assicurarsi che l’attività vada avanti, non ho particolari aspettative o richieste.