La Borgogna nel 2020 ha esportato verso Hong Kong 1,16 milioni di bottiglie di vino pari a 67,9 milioni di euro, valori in aumento dell’1,7% rispetto al 2019. Vino Joy News afferma, dati alla mano di The Bourgogne Wine Board (BIVB), che questo trend rende il distretto di Hong Kong il quarto mercato più grande per la Borgogna in termini di valore e il tredicesimo in volume.
La regione vinicola francese ha mostrato in tempi di pandemia una notevole dose di resilienza verso i mercati internazionali ed in particolare per quelli asiatici. Le entrate delle vendite della Borgogna sono cresciute nel 2020 dell’1,7% per un valore fino a 67,9 milioni di euro. Una cifra record dopo un 2019 in forte crescita, +8% rispetto al 2018. Un trend incredibilmente opposto ai valori nazionali, che vedono l’esportazione complessiva del vino francese verso Hong Kong in calo, sia in volume che in valore.
La Francia ha comunque rappresentato il 62% del fatturato delle importazioni di Hong Kong, quando in generale – spiega BIVB – le esportazioni sono crollate dell’8,8% (47 milioni bottiglie), con i ricavi in calo del 17,6% (780,9 milioni di euro). Pandemia e situazione politica i motivi alla base della deflessione.
È interessante notare invece come, a differenza della maggior parte dei mercati asiatici orientati verso il consumo di vini rossi, Hong Kong scelga in modo equo sia bianchi (49,6%) che rossi (49,8%). Addirittura nel 2020 il consumo di etichette di vino bianco di Borgogna esportate a Hong Kong è cresciuto ulteriormente segnando la cifra di 575.000 bottiglie, per un valore delle entrate a 21,13 milioni di euro (+24,6% rispetto al 2019). Un trend confermato anche per il primo trimestre del 2021. Le esportazioni di bianchi di Borgogna sono aumentate del 28,5% in volume e del 16,1% in valore, trainate da nomi come Chablis Grand Cru e Premier Cru (8%), Petit Chablis (20%), Régionale Bourgogne (30%), Régionale Maconne (7%).
Anche i vini rossi hanno registrato buone performance, rappresentando il 69% dei ricavi per 46,8 milioni di euro nel 2020, quasi la metà dei volumi esportati. Le etichette dei rossi Grand Cru di Borgogna sono in testa alle preferenze: in valore sono la fetta più rilevante delle esportazioni della Borgogna, diminuite in volume nel 2020. Nonostante tutto valgono ancora il 21% dei volumi di vini rossi, un valore cresciuto fino a un più 12% nel 2020, rispetto alla media degli ultimi cinque anni, pari al 42% del 2020.
Nei primi tre mesi del 2021, quasi tutte le categorie di denominazione, Régionale Bourgogne (35%), Villages e Premiers Cru Côte de Nuits (26%), Grands Cru Côtes de Beaune e de Nuits (21%) hanno mostrato ottimi risultati per le esportazioni, in crescita del 98,3% in volume e 83,2% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oltre ai tradizionali bianchi e rossi, la Borgogna si sta facendo strada con il Crémant de Bourgogne, metodo classico territoriale. Praticamente assente sui mercati fino a cinque anni fa, oggi ancora poco conosciuto, ha avuto un buon 2020 con performance dello 0,6% per l’export, in crescita dell’11% in volume e del 25,4% in termini di ricavi rispetto al 2019.