Il Consorzio Vini Venezia, come molti l’hanno potuto conoscere, tutela una realtà alquanto vasta e peculiare, connotata da una storicità che si lega a quella che è stata la Serenissima Repubblica.
Nato nel 2010 dalla fusione di due Associazioni di produttori storiche del territorio, il Consorzio Lison Pramaggiore e il Consorzio Piave, il Consorzio Vini Venezia da allora si è posto come obiettivo la comunicazione e la valorizzazione delle 5 denominazioni tutelate, che rappresentano 5 particolarità e caratteristiche territoriali ben definite: Doc Lison-Pramaggiore, Doc Piave, Doc Venezia, e le Docg Lison e Malanotte del Piave.

Non è semplice spiegare, anche agli addetti al settore, le peculiarità territoriali che vanno a condizionare le diverse produzioni viticole.
Suoli ghiaiosi e magri dove trova il proprio habitat ideale il Raboso, vitigno autoctono storico, lasciano spazio a zone pianeggianti dai suoli argillo-limosi dove più che mai troviamo il noto Lison (ex Tocai). A evidenziare e separare idealmente le due aree vi è la cosiddetta “area delle risorgive”, ovvero una zona dove nascono molti corsi d’acqua della zona che hanno origine nelle Dolomiti e che poi, trovando suolo argilloso, risalgono in superficie.
Tanti i vini tutelati, dai tradizionali agli internazionali, che in queste terre nascono grazie l’attenta azione dei produttori.
Fiore all’occhiello dei vini è il Pinot Grigio, storicamente nato e inserito nelle doc tutelate già nel 1982. A testimonianza della sua “storicità” nel territorio è stato inserito poi nella Doc Venezia dalla Doc Piave e Doc Lison Pramaggiore assieme agli altri vitigni internazionali presenti sul territorio: Merlot e Chardonnay su tutti.
Il Pinot Grigio in questo territorio è un importantissimo punto di riferimento dell’export mondiale. É in quest’area del nord est che si produce quasi l’80% della produzione nazionale, per non parlare dei recenti dati relativi all’export da cui si evince che il 45 % del Pinot Grigio esportato a livello mondiale proviene dalle terre del nord est Italia.
Dati importanti questi se si pensa che nell’immaginario del buyer estero, ma anche del consumatore estero, il Pinot Grigio si identifica come uno dei vini bianchi rappresentativi dell’Italia.
Ma attenzione, non si parla solo di quantità! Si è voluto fin da subito puntare ad un innalzamento qualitativo del prodotto puntando a individuare zone di vocazione con terreni ben specifici come quelli nell’area della Doc Venezia.
Con la nascita del nuovo Consorzio si è voluto comunicare in modo diverso e innovativo la presenza di questo vino e la sua storicità nel capoluogo lagunare creando diversi itinerari enogastronomici e culturali sul sito da poco creato www.docvenezia.com.
L’idea è di poter informare il consumatore che viene a Venezia, dandogli conoscenza del territorio e della sua storia. I consumatori a cui ci rivolgiamo arrivano da tutto il mondo, ma principalmente da quei Paesi che per primi hanno apprezzato il nostro Pinot Grigio: i Paesi anglofoni e di lingua tedesca.
Un modo, questo, per sottolineare l’identità del vino, accrescere la consapevolezza di chi beve Doc Venezia che l’attenzione alla qualità del vino è costante. Il grande lavoro di selezione e ricerca è stato finalizzato nella creazione di due vigneti – collezione della biodiversità viticola veneziana realizzati dal Consorzio presso l’isola di Torcello e il Convento dei Carmelitani Scalzi di Venezia.