L’identità al centro di tutto, il tramite attraverso cui riaffermare valori fondanti della cultura di appartenenza. “Da 35 anni il Premio Masi interpreta l’attualità dei valori delle Venezie, promuove il confronto e arricchisce la contaminazione culturale. In questo tempo di smarrimento identitario abbiamo bisogno di testimoni positivi, che vivano con impegno le loro idee e il loro lavoro, capaci di proiettare i giovani in una nuova e più promettente visione del futuro”. Sandro Boscaini, patron di Masi Agricola e ideatore del premio, ha presentato così i nomi dei premiati del XXXV Premio Masi. Cinque interpreti di una forte identità culturale capaci di trasferire, attraverso il proprio genio creativo, le virtù fondanti di una civiltà che guarda al futuro seminando tracce di valori profondi e inesauribili. I protagonisti che sabato 1 ottobre riceveranno ufficialmente il riconoscimento e firmeranno la celebre botte di Amarone sono: per il Premio Masi Civiltà Veneta l’artista visuale Giosetta Fioroni, il fumettista e illustratore Lorenzo Mattotti, l’autore teatrale, attore e scrittore Natalino Balasso; per il Premio Masi Civiltà del Vino il filosofo britannico e divulgatore Roger Scruton e per il Grosso D’Oro Veneziano la scrittrice filosofa Ágnes Heller insigne rappresentante della coscienza europea. 

Sarà il filosofo britannico “pro Brexit”, Roger Scruton, il protagonista del Premio Internazionale Masi per la Civiltà del Vino. Accademico, curatore, editore, avvocato e autore di opere che spaziano dall’estetica all’etica fino alla politica, Scruton “scuote da decenni il mondo intellettuale con le sue appassionate polemiche. Nel suo libro ‘Bevo dunque sono’’ (2009) ripercorre la storia e le implicazioni filosofiche di un patrimonio su cui si fonda la civiltà occidentale, esaltandone il valore materiale e spirituale”. Considerato uno dei più famosi e influenti filosofi e pensatori contemporanei dallo spiccato conservatorismo, nel suo saggio eno-culturale, Scruton accosta provocatoriamente ogni filosofo ad un vino, in un esercizio di dialettica ironica che evidenzia il legame secolare tra il dono di Bacco e la civiltà e sottolinea, al contempo, la sua attitudine ad essere un grande divulgatore. Per l’ideatore del Premio, Sandro Boscaini: “La scelta di premiare Roger Scruton arricchisce la contaminazione culturale che da 35 anni guida la giuria del Premio. Nella sua opera, il vino si conferma nella sua accezione più vera e profonda, ossia di essere non una semplice bevanda ma anch’esso testimone, nel tempo, della storia dei popoli e del loro territorio”.