Un grave lutto ha colpito nei giorni scorsi la Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio Serra. E’ infatti prematuramente scomparso, a causa di un improvviso infarto cardiaco, il direttore dell’enopolio Ernestino Laiolo, una delle figure di riferimento dell’enologia di qualità del Piemonte.
Un evento drammatico che ha creato un vuoto non facilmente colmabile nello staff tecnico e commerciale della Cantina di Vinchio e Vaglio Serra che in lui ha avuto negli ultimi vent’anni uno dei “motori” della sua straordinaria crescita aziendale. Proprio per questo gli organi dirigenti dell’enopolio hanno deciso di unire ulteriormente il già forte rapporto di collaborazione interno al fine di proseguire anche nei prossimi anni il percorso “orientato alla qualità” che ne ha contraddistinto la filosofia produttva e commerciale nel terzo millennio.
Nato nel 1964, sposato con Mirella e papà di Sabrina e Chiara, Ernestino era un autentico “figlio” della Cantina di Vinchio e Vaglio Serra in cui era cresciuto umanamente e professionalmente fino a diventarne l’apprezzato direttore. Un incarico che aveva assunto negli ultimi mesi del 2002 andando a sostituire, compito davvero non facile, una sorta di istituzione storica del territorio come Giancarlo Cellino, in pensione dopo essere stato uno dei protagonisti del cosiddetto “rinascimento” della Barbera nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso.
Laiolo non solo proseguì l’opera del suo predecessore, ma diede alla Cantina il giusto contributo di idee, e di fatti, che le nuove esigenze produttive e di mercato richiedevano collegando sempre più strettamente la cultura enologica a quella del territorio, alla sua conoscenza ed alla sua tutela. La prima, accrescendo il ventaglio vinicolo dell’enopolio (tra le altre, le grandi Barbere, come Tre Vescovi, Vigne Vecchie, Insynthesis, gli spumanti Tre Vescovi rosè, Castel del Mago e l’ormai imminente Alta Langa, per non parlare della crescita di attenzione per i vini da Pinot nero). La seconda favorendo un collegamento sempre più stretto tra vino e territorio attraverso l’azione di “agenzia turistica” della Cantina, e la conoscenza delle Colline della Barbera con la creazione del Sentiero dei Nidi di Vinchio e Vaglio Serra, la kermesse dei “Pic nic al Casotto” o, ultima delle sue “imprese”, la sistemazione di una Panchina gigante panoramica a Monte del Mare. 
Uno straordinario percorso di crescita che ha portato la Cantina di Vinchio e Vaglio Serra a diventare, grazie anche al contributo di un eccezionale staff di saperi guidati dal presidente Lorenzo Giordano e dell’enologo Giuliano Noè, uno dei più celebri e qualificati punti di riferimento della vitivinicoltura del sud Piemonte e del territorio che fa riferimento alle Colline della Barbera.