Una storia famigliare pienamente italiana quella della Fattoria La Vialla, iniziata nel 1978 con il sogno dei coniugi Lo Franco di dare nuova linfa vitale alla campagna aretina, diventando biologici molto prima che questa parola fosse di moda in agricoltura. Oggi quel sogno si è spinto oltre, con una nuova generazione, quella composta dai figli Gianni, Antonio e Bandino Lo Franco, che hanno portato l’azienda di famiglia alla ribalta internazionale vincendo l’ambito premio Italian Wine Producer of the Year 2016 all’IWSC, la rinomata rassegna londinese giunta alla sua 49esima edizione.
Come ci si sente ad aver ricevuto un premio così prestigioso?
Felicissimi, orgogliosi, sorpresi, ma non meravigliati. Il lavoro per raggiungere un tale traguardo è immenso ed è iniziato quasi quarant’anni fa. È un lavoro di squadra che coinvolge famiglia, enologi, cantinieri, agronomi e soprattutto la natura. Abbiamo sudato molto per ottenere la miglior qualità e genuinità per tutti i nostri prodotti (non solo quello premiati) e in azienda ci abbiamo sempre creduto. Che però questo impegno venga anche riconosciuto su un palcoscenico internazionale ed a questi livelli è una soddisfazione incredibile!
Cosa vi ha spinti a partecipare?
Siamo convinti di fare di tutto per ottenere vini biologici della miglior qualità possibile ed essendo produttori siamo affezionati alle nostre “creature”. Ma è anche importante confrontarsi con la realtà oltre la propria fattoria, con le migliaia di etichette di qualità che sono “lì fuori”. Così, per vedere come vengono percepiti i nostri vini da esperte giurie internazionali, riteniamo indispensabile partecipare ai concorsi e perché no, anche a quelli più noti ed importanti al mondo.
Quali sono i vantaggi concreti che sperate di ottenere grazie a questo premio?
Il primo vantaggio per noi è avere la conferma che il lavoro che facciamo, la strada nella quale ci siamo incamminati, sia quella giusta. Ed ovviamente è anche una conferma per i nostri clienti, perché la scelta che fanno bevendo i nostri vini è una scelta di qualità riconosciuta anche a livello internazionale. E per i clienti potenziali è un motivo in più per assaggiare un calice de La Vialla.
Avete vinto anche nella categoria Dessert Wines. Si può dire che il Vin Santo Occhio di Pernice sia il vostro vino più rappresentativo?
Non del tutto. E’ uno dei vini rappresentativi, insieme ai vini non filtrati (spumante, bianco e rosso) ed alcuni IGT, “ricette” di casa che rappresentano il DNA dei vini della Fattoria. Certamente è uno dei più premiati e più tipici per la nostra zona: il Vin Santo del Chianti, sia quello classico di Trebbiano e Malvasia che quello con il Sangiovese per produrre l’Occhio di Pernice, è la massima espressione della tradizione toscana. Inoltre è da sempre uno dei prodotti di punta dell’azienda, che conserva gelosamente vigneti vecchi per la produzione di queste uve così come la location di appassimento e soprattutto di conservazione dei caratelli di affinamento del vino.
Come spesso accade nel mondo del vino, non c’è tempo di festeggiare un successo che bisogna subito rimettersi al lavoro. In questo senso la gara a chi sarà il prossimo Italian Wine Producer of the Year è già ai blocchi di partenza. Sono aperte, infatti, le iscrizioni per l’IWSC 2017 che si chiuderanno solo il 21 aprile prossimo. Ricordiamo a chiunque voglia iscriversi che fino al 31 gennaio è possibile usufruire di uno sconto del 10%.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.iwsc.net/.