Ci spostiamo nell’Europa centrale, di preciso in Repubblica Ceca, per scoprire come viene percepito il vino italiano dai consumatori cechi. Abbiamo intervistato Simona Maver, direttrice e proprietaria del ristorante italiano ed enoteca Vino di Vino, situato nel cuore della capitale, Praga. Rinnovato nella gestione e con staff interamente italiano, dal 2015 di propriet� della famiglia bergamasca Maver, Vino di Vino mantiene con costanza l’elaborazione di una cucina italiana di qualit�. Prodotti originali e ricette tradizionali sono rielaborati con fantasia dal nuovo chef pugliese Matteo l’Altrelli, che gi� da tre anni � un collaboratore fedele di questo ristorante italiano. Ma Vino di Vino non si chiamerebbe cosi se i riflettori non fossero puntati su questa bevanda. A richiamare l’attenzione sono soprattutto gli scaffali pieni di bottiglie, una carta dei vini con ampie proposte, una cantina che vanta ben 400 etichette dove a farla da padrone � sicuramente il vino italiano. Accanto a vini e nomi di fama internazionale e bottiglie prestigiose di Barolo e Brunello d’annata, si possono trovare anche piccoli e medi produttori qui in esclusiva grazie all’importazione diretta con il territorio italiano.�

Nella vostra carta vini offrite solo una selezione di vini italiani? Oppure avete a disposizione anche altri vini?
La carta dei vini si compone principalmente di vini italiani che occupano pi� dell’80%, ma abbiamo anche una piccola selezione di vini francesi, rossi, bianchi e Champagne, vini spagnoli e Cava, vini della Repubblica Ceca e Slovacca, vini dal Cile e dall’Argentina.

Come scegliete i vini per la vostra carta? Viene usato un criterio in particolare?
Gran parte dei vini segue, purtroppo, la tendenza comune; i cechi non sono abituati a spendere molto per una bottiglia di vino. Anche se la cultura enogastronomica sta molto migliorando e diffondendosi, per cui non c’� un vero e proprio criterio. Abbiamo una vasta quantit� di etichette adatte a questo mercato, dai grandi nomi che si vendono da soli a piccoli e medi produttori dove a vincere sicuramente � l’ottimo rapporto qualit�/prezzo.

Che relazione c’� tra la cucina e la carta vini?
Il rapporto principale � sicuramente il territorio. Abbiamo un men� esclusivamente italiano per cui in carta la predominanza di vini italiani � spiccata. Cambiamo la carta dei vini stagionalmente, cos� come il men� e proponiamo abbinamenti che ben si accostano ai piatti.

Chi decide la selezione della carta dei vini? Esiste un Wine Manager?
Mi occupo io della scelta dei vini, sono titolare, insieme a mio padre, e direttrice di sala, nonch� sommelier. � la mia passione!

Come vengono proposti i vini al cliente? C’� un sommelier in sala a disposizione del cliente?
Il personale del ristorante � preparato e in grado di accogliere qualsiasi richiesta del cliente, abbiamo una selezione di vini “a bicchiere” che consigliamo alla clientela che non vuole prendere una bottiglia intera o semplicemente vuole un abbinamento diverso con ciascun piatto.
All’interno dello staff di sala ci sono ben tre sommelier diplomati: lavorando a rotazione tutti i giorni si ha a disposizione un sommelier.

Qual � la relazione tra i vostri clienti e i vini italiani? Hanno un vino preferito che scelgono regolarmente?
Il vino italiano, cos� come la cucina, spopolano all’estero compresa la Repubblica Ceca. Non � difficile venderlo, soprattutto perch� in Italia abbiamo uno standard molto alto di qualit� rispetto ad altri Paesi. I clienti spesso seguono mode e tendenze ma capita anche che si lascino consigliare e assaggino volentieri vini provenienti da uve poco note, rimanendo piacevolmente sorpresi e soddisfatti.�
Posso comunque affermare che i vini che vanno per la maggiore sono i vini delle grandi denominazioni piemontesi e toscane, cos� come il Prosecco, ancora di difficile diffusione, �, per�, la bollicina metodo classico che non sia Champagne: � meno impegnativo e meno costoso, ma questo fa parte della cultura. Anzi ci sono ottimi spumanti metodo classico a buon mercato che farebbero concorrenza a qualsiasi Prosecco.

Quale � la sensibilit� nei confronti del prezzo del vino da parte dei clienti?
La clientela � molto varia, c’� il cliente esigente che guarda molto al rapporto qualit�/prezzo, quello intenditore o quello al contrario che si beve un bicchiere di vino insieme al cappuccino. La clientela russa e americana � pi� favorevole a spendere qualcosa in pi� per una bottiglia: i russi pi� per esibizione, mentre gli americani anche per passione o collezionismo. La clientela ceca, come dicevo, non � di portafoglio largo, ma se il vino � buono e il cameriere simpatico sono ben disposti.