Paesi poco conosciuti fino ad ora sul panorama del commercio del vino, alcuni Stati dell�Est Europa stanno emergendo e richiamando l�interesse del mondo vinicolo.
Certamente la cultura locale non � favorevole al consumo del vino, ma questo limite si sta lentamente superando. E’ quanto emerge dalle previsioni e dall�analisi di esperti di questi mercati, esposte durante il recente Forum sul wine business Wine2Wine a Verona. Fiere di settore, canali di vendita e formazione sono i punti focali su cui concentrarsi per lo sviluppo del mercato vinicolo dell’Europa dell’Est. Quali sono dunque i Paesi pi� interessanti? L�attenzione in questo momento � concentrata su Lituania, Lettonia, Estonia e Bielorussia. I primi tre Stati fanno parte dell’UE, semplificando di conseguenza la burocrazia, mentre la Bielorussia in confronto risulta essere la pi� debole sul piano delle possibilit� attuali. In Paesi dove il consumo pro capite � ancora molto basso, il panorama generale dimostra un relativo fermento del mercato, in cui la presenza di riviste e fiere specializzate testimoniano l’interesse necessario per riuscire ad affermarsi in questo settore.
Vediamo dunque alcuni dati di questi mercati. Con una media dell’85% la vendita al consumatore � quasi esclusivamente nel canale off-trade, supermercati in primis. “Non mancano gli importatori: 130 in Lituania dei quali 25 distributori, 170 di cui 30 distributori in Lettonia, 200 di cui 25 distributori in Estonia e 80 in Bielorussia. Anche se questi numeri rimangono modesti per permettere una vasta scelta di vini” dice Arunas Starkus, rivenditore e grossista di vini e liquori in Lituania, Bielorussia e Armenia.
Un altro dato interessante rileva come i negozi sarebbero potenti buyer, ma quelli indipendenti spesso falliscono: la loro specializzazione non aiuta la precaria stabilit� in cui si ritrovano, sotto la costante minaccia della cultura locale non avvezza al consumo del vino.
Tra i Paesi presi in esame, la Lituania risulta il mercato pi� forte e con maggiori potenzialit�: elemento determinante � la liberalizzazione dei rapporti commerciali. Dominano nel panorama delle importazioni i vini frizzanti e rossi fermi, mentre quelli bianchi sono prediletti dai ristoranti.
“Agli antipodi la Bielorussia, che risulta essere il fanalino di coda dei Paesi analizzati. � il quota system il principale ostacolo di questo Paese, inoltre il persistente supporto dello Stato fa s� che ci sia una predominanza di produttori locali” continua Starkus. Si registra, per�, una percentuale interessante nella vendita degli sparkling: il 45% del consumo si assesta sul vino frizzante, dolce e a basso costo per un consumo casalingo. Non ci aiuta il fatto che in generale il vino italiano importato � molto pi� costoso a differenza di altri vini che sono pi� economici.
Ma per riuscire ad affermarsi su questi mercati cosa occorre? “L’educazione e la formazione sono necessarie per far conoscere questo settore – afferma Arunas Starkus� ma un ruolo importante � giocato dalla stampa, dalle fiere di settore e dalle visite di gruppo o personali”. Lettonia e Lituania investono molto nella conoscenza con associazioni e scuole di sommelier ed eventi specialistici per formare le future generazioni. Al contrario la Bielorussia ha solo qualche occasionale corso WSET.
Sempre in Lettonia, cos� come in Estonia, la stampa � un importante opinion leader, elemento da non sottovalutare sul fronte della promozione. Per quanto riguarda le fiere di settore la Lituania ospita “Lithuanian Vyno Dienos” che prevede la partecipazione equilibrata di produttori locali e stranieri. “Di solito i piccoli importatori lituani vanno alle fiere come Vinitaly, Prowein o Vinexpo per trovare nuovi produttori” continua Starkus. Non si pu� dire lo stesso per la Bielorussia: al suo “Belarus Prodekspo” prendono parte solo produttori locali di cibo e bevande e, occasionalmente, produttori provenienti da Moldavia e Ucraina.
A fronte di questi interessanti dati, che ci fanno comprendere come questi mercati si stiano muovendo sul fronte vino, la sfida del prossimo futuro per riuscire a concludere interessanti azioni di business non sar� facile, ma possibile. Basta solo saperla cogliere con conoscenza e consapevolezza.
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