Tra i 25 e i 35 anni, con punte fino ai 45, donne, laureati, e provenienti dalla medio-alta borghesia. � questa la fotografia degli enoappassionati che sabato hanno inaugurato i banchi di Taste Italy! Wine Academy, la prima wine school italiana interamente dedicata ai winelovers cinesi, targata Business Strategies e gi� sold out fino a settembre. Sono i nuovi Millennials del Paese del Dragone, una generazione di consumatori con sempre maggiore familiarit� al mondo del vino, ma per cui l�Italia rimane una sconosciuta, o quasi. “Nonostante buona parte dei nostri studenti abbiano gi� avuto contatti con il mondo del vino � ha commentato Sam Chen, il sommelier certificato WSET insegnante della Scuola � pochissimi sono in grado di riconoscere i vini italiani, nemmeno i famosi Prosecco e Amarone”.
Secondo Silvana Ballotta, Ceo della societ� fiorentina specializzata sui percorsi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, “Lo scorso anno il valore delle vendite di vino italiano in Cina � cresciuto a doppia cifra (+15,3%), un risultato positivo che tuttavia non � bastato nemmeno a mantenere la nostra quota di mercato, scesa dal 7% del 2014 al 5%. Rimanendo sui dati della dogana cinese � ha proseguito Ballotta � l�export di vino francese in Cina � cresciuto del 63,4% e anche la Spagna ha registrato un ottimo +40,2%. Per affermare il brand Italia dobbiamo avviare un processo di conoscenza bidirezionale, dall�educazione dei consumatori finali in Cina alla conoscenza delle specificit� e peculiarit� di questo mercato da parte dei produttori italiani”.
E in questa direzione si muove anche l�indagine realizzata dall�Osservatorio Business Strategies Paesi Terzi in collaborazione con Nomisma Wine Monitor e che sar� annunciata al prossimo Vinitaly 2016, un focus comparativo tra i Millennials americani e i coetanei “mangia vecchi” cinesi, la generazione 20-35 sempre pi� cruciale per il vino italiano.