Immaginiamo le nostre aziende del vino come dei piccoli villaggi. Perchè ogni gruppo di lavoro che si trova a conviverci, anche in modo transitorio, è una piccola comunità, con i suoi abitanti e le sue figure caratteristiche e riconoscibili. Sapere quali sono le competenze che ci servono in un team, capire cosa dobbiamo saper fare ci può dare spunti innumerevoli per progettare il presente e il futuro delle nostre aziende del vino.
Chi sono quindi i “personaggi” di THE VILLAGE? Che cosa rappresentano?
Oggi vi parliamo del Fabbro, che presta molta attenzione ai dettagli e non ama essere in mostra.
Costruire oggetti, realizzare prototipi innovativi, creare qualcosa di tangibile che migliori la vita delle persone, sfruttando al massimo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie: questa è la vita del Fabbro.
In una comunità, Fabbro è chi presiede ai processi tecnici, prendendosi cura dell’aspetto realizzativo delle attività. Chi di noi entra in risonanza con questa carta dà, solitamente, una grande importanza alla dimensione fisica e tangibile dei progetti, apprezzando nelle cose una buona dose di precisione e di attenzione per i dettagli.
Il fabbro è in genere un personaggio molto amato dai popoli per l’utilità delle sue creazioni nelle battaglie e per la lavorazione e creazione di attrezzi per i lavori agricoli. Rimane tuttavia un personaggio in ombra, che vive della gratificazione e del prestigio che le opere che produce gli conferiscono.
Nel nostro mondo del vino c’è tanto bisogno di fabbri, pensiamo ad esempio alle figure tecniche che stanno dietro alla realizzazione di un vino, agronomi, enologi, tecnici di cui magari non conosciamo nemmeno i nomi ma di cui vediamo il duro lavoro dentro ad un bicchiere.
Fedeli e coraggiosi, tenaci dediti, sanno operare con precisione e determinazione, godendo dell’iniziare un procedimento e vederlo terminato nel miglior modo possibile. La loro meticolosità e precisione professionale si mostra nel desiderio che gli altri dei hanno delle loro creazioni.
Ognuno di noi può riconoscersi in un fabbro, a prescindere dal ruolo nelle aziende del vino. Se ci sentiamo predisposti al lavoro dietro le quinte, se ci sentiamo perfezionisti, se ci sentiamo appagati dal far bene le cose, dal portare avanti le attività curando i dettagli.
Forse il suo vero difetto, d’altra parte, coincide con una certa presunzione: soltanto lui pensa di saper fare bene le cose e trova molto difficile esercitarsi nell’atto della delega. A volte, rischia di perdersi nel mare dei dettagli, alla ricerca della perfezione.
Chi si imbatte in un fabbro nella propria azienda capisce bene che cosa intendiamo!
La ritrosia del Fabbro ci può dare uno spunto importante anche per la nostra vita di tutti i giorni: troppo spesso, forse, tendiamo a dimenticare che dietro un oggetto o un risultato tangibile di qualunque genere c’è il lavoro di tante persone che hanno contribuito a dargli forma e identità. Il fatto che non le vediamo non significa che nelle cose che abitano la nostra vita non ci sia anche un pezzetto della loro fatica, delle loro passioni e dei loro sogni.
E consideriamo sempre che, parlando di un grande vino, o di una grande azienda, magari emergeranno i nomi dei titolari, ma dietro c’è sempre un team di fabbri che hanno il compito di innalzare un brand o un prodotto curandone ogni dettaglio. Cerchiamo di averne rispetto!
E tu ti senti un po’ fabbro? Chi sono le persone nella tua azienda che incarnano questa energia? Le valorizzi a sufficienza?