L’attenzione al pianeta e alle sue fragilità, la sostenibilità intesa come armonia tra uomo e natura, sono oramai percorsi necessari e non sempre facili da sviluppare, sostenuti dalle conoscenze della tradizione accresciuta dalle moderne competenze dell’innovazione. Al centro del pensiero di Cantina Toblino, società cooperativa fondata nel 1960 nel cuore del Trentino-Alto Adige, nella Valle dei Laghi, nonché azienda vinicola leader della produzione trentina di uve e vini sostenibili e di alta qualità, c’è proprio la volontà di farsi carico di un futuro di responsabilità orientata, grazie all’aiuto di esperti di fama mondiale come Carlo De Biasi e Luca D’Attoma, al massimo rispetto ed equilibrio in viticoltura ed enologia.

Sostenibilità e volontà di salvaguardia del territorio, dunque, prendendosi l’onere di tutelare le sue molteplici espressioni, dal contesto ambientale al quello socio economico, partendo dal proprio microcosmo di circa 40 ha presi in carico a fine anni ’90 dall’Azienda Agricola Toblino S.r.l., controllata di Cantina Toblino. È nel vigneto dell’ex Mensa Vescovile di Trento che inizia, poco prima del 2010, il processo di conversione al biologico dando il via ad un’evoluzione che sceglie il territorio. Un lungo lavoro portato avanti con professionalità da Nicola Caveden e Giuliano Cattoni. Una nuova chiave di lettura che dal 2016 si è delineata concretamente con la nascita di Vént: un progetto enologico curato da Claudio Perpruner che vuole esprimere l’identità dei vini della Valle dei Laghi e il savoir-faire di Cantina Toblino, dove il biologico è inteso come espressione di altissima qualità e salvaguardia territoriale.

Una scelta che ha premiato Cantina Toblino e la Valle dei Laghi, inserite dalla Commissione Europea nel nuovo progettoClimate Impetus” per contribuire ed accelerare la Strategia Europea di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e soddisfare l’ambizione di diventare il primo continente al mondo a zero impatto climatico entro il 2050. L’obiettivo? Trasformare gli impegni in azioni tangibili e urgenti per proteggere le comunità e il pianeta. Un progetto che favorirà la risposta dell’Europa al global warming e permetterà di sviluppare misure all’avanguardia per rendere le sue regioni sempre più resilienti.

“Il 93% dei cittadini europei considera il cambiamento climatico un problema serio. Per rispondere efficacemente, dobbiamo adattare le nostre azioni e strategie politiche alle nuove situazioni climatiche. Dobbiamo capire meglio quando e come agire per arrivare ad avere una green economy” afferma Aitor Corchero, ricercatore e coordinatore tecnico di Eurecat.

“Impetus” è importante perché dimostra le azioni concrete che dobbiamo prendere urgentemente per proteggere l’ambiente e l’economia. Lavorerà su varie soluzioni per una serie di condizioni climatiche, dall’Artico al bacino del Mediterraneo, responsabilizzando le comunità e proteggendo sistemi chiave come l’acqua, l’agricoltura e le infrastrutture”.
Cantina Toblino avrà un ruolo chiave all’interno del progetto Climate Impetus, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di un Pacchetto di Innovazione applicabile e scalabile in diverse aree di montagna in un contesto nazionale ed internazionale.

“L’impatto che vorremmo vedere al termine di questo percorso è la diffusione e adozione di alcune delle best practice individuate nel corso dei prossimi 4 anni in un contesto europeo volto ad incentivare la resilienza climatica e sociale. Cantina Toblino sarà il punto di riferimento ed il portavoce di una serie di iniziative in grado di portare alla salvaguardia ambientale e socio-economica delle aree di montagna” racconta Giovanni Luigi Brumat. Un obiettivo raggiungibile grazie alla creazione di un network europeo di istituzioni, enti privati e grazie al contributo di diversi stakeholder, con l’ambizione di poter accrescere il know-how materiale e immateriale nonché aumentare il senso di responsabilità riguardo ai principali punti di criticità e vulnerabilità collegati al cambiamento climatico.

Dal 2020 Cantina Toblino collabora inoltre con Beelieve, una start-up che si occupa di favorire la convivenza tra uomo, natura e l’artigianato ad impatto sociale grazie all’installazione di strutture ecologiche che contribuiscono ad incrementare la diffusione della fauna selvatica e a migliorare la fruizione dei biotopi, dove questa trova rifugio all’interno dei vigneti di Cantina Toblino.

Tutelare la materia vivente e le sue molteplici espressioni, cercare soluzioni innovative che possano in futuro accrescere le competenze grazie alle quali affrontare in modo onesto e consapevole il climate change. A tutto questo e a molto altro si sta dedicando Cantina Toblino, sempre più motivata ad affrontare le sfide del mondo.