Abbiamo intervistato Roberto Salis, direttore commerciale di Cantina Santa Maria La Palma.

Parliamo del vostro nuovo portale e-commerce, avete registrato un incremento durante il lockdown? Ritiene che la crescita della vendita online sia una tendenza momentanea o di lungo corso?
La nostra azienda non aveva un e-commerce vero e proprio, gestivamo le spedizioni attraverso mail e chiamate. Abbiamo messo in piedi l’e-commerce (https://shop.santamarialapalma.it/ – esclusivamente per il mercato italiano) in tempi molto rapidi facendo un portale funzionale ed equilibrato. Abbiamo registrato un incremento abbastanza rilevante, le vendite sono più che raddoppiate ma il dato più rilevante è che sono cresciute le linee di alto valore, Akènta e Prestige. 
I vini premium hanno avuto un riscontro evidente grazie alla piattaforma, perché questo sistema permette di comunicare in maniera più diretta ed esaustiva il valore aggiunto dell’alta gamma.
In generale credo che l’e-commerce sarà un trend in continua crescita, si può vedere anche da come si sta strutturando la delivery del canale moderno, basti guardare cosa fanno Esselunga, Conad etc… Questo mi fa pensare che si spingerà molto su questo canale. 

Aragosta, Akènta, Prestige: quali sono le caratteristiche principali che diversificano queste tre linee di prodotto?
La linea Aragosta nasce nella prima metà degli anni ‘60, è ancora oggi l’etichetta di vino bianco DOC più venduta in Italia e la quinta etichetta in assoluto più venduta nel nostro paese. Il Vermentino di Sardegna DOC “Aragosta” è un prodotto che si è affermato come immagine, come ottimo rapporto qualità-prezzo ed il riconoscimento di Wine Spectator – che lo ha inserito tra i migliori 100 vini al mondo per le sue caratteristiche e l’ottimo rapporto qualità-prezzo – ne è la naturale conseguenza.
Da questo vino nasce tutta una linea di prodotti (rosè, frizzante, brut, brut rosè) che raggiunge i 2,5 milioni di bottiglie vendute ogni anno.
La linea Akènta ha origine dall’esigenza di valorizzare il nostro territorio e nasce con lo spumante Akènta Vermentino. Questo nome è la rivisitazione di un augurio di buon auspicio in sardo: “A chent’annos” cioè “A cent’anni”, un augurio di salute e lunga vita. I vitigni da cui si produce l’Akènta si trovano all’interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte e vengono sottoposti ad un disciplinare molto preciso e restrittivo: i sistemi di cura di questi vigneti sono i più naturali possibili. 
L’Akénta è un prodotto che nasce come spumante per l’Horeca per arrivare a evolversi in una linea completa: oggi abbiamo uno spumante extra-dry (Akènta Vermentino), un rosè da uve autoctone Cagnulari (Akènta Rosè) e l’Akènta Sub, il primo vino subacqueo della Sardegna, affinato a 40 metri di profondità nell’area marina protetta del Parco di  Porto Conte secondo un disciplinare pienamente sostenibile. A questi prodotti della linea Akènta abbiamo recentemente aggiunto Akènta Cuvée 71, un Vermentino di Sardegna DOC fermo che nasce solo da vigneti presenti all’interno del Parco Naturale Regionale di Porto Conte.
La linea Prestige nasce da un’altro desiderio, quello di ricercare il Cru selezionato e valorizzare le peculiarità e le diversità di ogni vigneto con l’obiettivo di realizzare il prodotto migliore. Questa ricerca nasce dal fatto che la nostra cooperativa ha una superficie totale di quasi 700 ettari e i soci sono circa 300, con una media di 2,5 ettari per socio. Spesso questi ettari non sono contigui e rappresentano terroir unici ed endemici, un valore aggiunto che deve essere valorizzato e comunicato.

Ci sono mercati in cui avete notato un cambio di marcia nel post-lockdown o permane una stagnazione a livello internazionale?
Nonostante l’attuale crisi globale continuiamo a crescere nei mercati internazionali, probabilmente per la nostra visione e la strategia commerciale già implementata a monte. 
La diversificazione ci ha premiato, in Giappone e negli USA cresciamo a doppia cifra, in UE l’incremento si attesta intorno al +12% nei primi 9 mesi del 2020. Abbiamo segmentato l’offerta, il nostro e-commerce lavora solo sul mercato italiano, quindi non ha influenzato questi numeri.
Per noi diversificare significa lavorare su più livelli: canali di vendita, gamme, prodotti e packaging ideati e realizzati ad hoc per soddisfare le esigenze dei diversi mercati di riferimento. 
Il focus di quest’anno è il mercato russo, entro la fine dell’anno sono convinto che porterà risultati molto interessanti. Stiamo performando bene anche in Sud Africa e siamo al lavoro anche in Cina, un mercato promettente ma molto complesso, che richiede tanto impegno e attenzione.

Le cooperative sono realtà cardine del comparto vitivinicolo italiano. Cosa rappresenta la vostra coop per la valorizzazione del territorio e per il tessuto sociale della zona?
Tutte le nostre comunicazioni parlano di Alghero, in tutte le nostre etichette c’è la firma “Alghero”.
L’Akènta Day (evento di due giorni organizzato dalla Cantina Santa Maria La Palma per creare un momento di festa e valorizzazione di Alghero, del Parco di Porto Conte e dell’intero territorio circostante) porta turisti da tutto il mondo. Abbiamo sempre collaborato e coinvolto il Comune, l’Ente Parco ed abbiamo un fortissimo impatto positivo sul territorio e sul tessuto sociale locale. Concretamente la nostra realtà fattura circa 16/17 milioni di euro e riversa sul territorio oltre 12 milioni, oltre al lavoro che garantisce. 
L’opera dell’azienda è fondamentale; mi ricordo della borgata nel Dopoguerra: di fronte alla nostra azienda c’erano un caseificio ed un importante polo cerealicolo. Oggi rimane operativa solo la nostra Cantina, che funge da perno centrale per tutto il territorio: questo è emblematico del valore che ha questa realtà per l’intera area e dintorni.
Alghero e la Sardegna sono la nostra casa, lavoriamo quotidianamente per promuovere questo territorio e raccontarne la bellezza e l’alta qualità delle sue produzioni: è un compito che sentiamo nostro e lo facciamo con tanto impegno e passione.