Lo scorso marzo, il Comitato Nazionale Vini del Mipaaf ha dato via libera alla proposta avanzata dai produttori del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo di introdurre la menzione “Superiore” per le DOP d’Abruzzo e di ridurre le attuali 8 IGT nell’unica IGT Terre d’Abruzzo. La motivazione che ha spinto i produttori a presentare l’istanza e che ha indotto il Comitato a recepirla è legata all’esigenza di rafforzare l’identità comune dell’enologia regionale abruzzese e rendere il vino della regione più riconoscibile sui mercati, soprattutto esteri, superando la frammentazione amministrativa e consentendo la valorizzazione delle eccellenze e l’ottimizzazione delle attività di promozione e comunicazione. L’introduzione dell’appellativo Superiore permetterà di definire una scala di valori, individuare territori più piccoli e identitari, aprendo la strada alla menzione di “cru” e di “vigna”.
Ne abbiamo parlato con Felice Di Biase, Direttore di Cantina Frentana, realtà cooperativa con oltre 60 anni di storia che, con i suoi 500 soci e 200.000 ettolitri prodotti, rappresenta una delle più importanti realtà cooperative del Centro Sud.
Il Montepulciano d’Abruzzo, tra le prime DOP dell’imbottigliato italiano, è caratterizzato da una fascia di prezzo molto ampia, ma mediamente più contenuta rispetto ad altre DOP italiane. La forbice di prezzo dei vini Montepulciano accoglie da un lato vini di primissimo prezzo, dai 2 euro scarsi delle private label della distribuzione organizzata discount; all’altro estremo, i 15-20 euro delle etichette che si distinguono per qualità e brand. Cantina Frentana vede molto favorevolmente la rivoluzione in atto nelle DOP abruzzesi e auspica un processo in cui l’identità regionale del Montepulciano diventi maggiormente percepibile dall’esterno e consenta di superare il gap di prezzo di cui tutto l’Abruzzo sconta gli effetti. La frammentarietà che ha fino ad oggi caratterizzato l’offerta e la comunicazione dell’Abruzzo nel mondo ha penalizzato i vini e creato le condizioni per questo divario di prezzo.
La menzione “Superiore” associata al Montepulciano e alle altre eccellenze d’Abruzzo, per le appellazioni provinciali Colline Teramane, Colline Pescaresi, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti, consentirà di spostare verso l’alto la qualità percepita del vino abruzzese. L’adozione dell’unica IGT Terre d’Abruzzo permetterà di evitare che, in fiere oltre confine, gli eccessivi localismi, come quello, solo per fare degli esempi, della IGT Colline Pescaresi oppure Colline Frentane, si perdano nel mare delle infinite proposte di vino italiano.
È il momento, quindi, di un possibile recupero di identità del Montepulciano. Ma potranno beneficiare di questa grande opportunità anche altri vini abruzzesi, a partire dal Trebbiano, che ha sempre scontato una certa difficoltà nell’essere riconosciuto come vitigno autoctono: la sua ampia diffusione, anche fuori d’Italia, non ne ha favorito l’identità regionale e non ne ha fatto un vino trainante nel panorama abruzzese. Tanto che i produttori, per conquistare il mercato bianchista, hanno cercato spazio per altri vitigni, che hanno incontrato recentemente un grande favore di pubblico, come il pecorino, la passerina, la cococciola, il montonico. Sull’onda di questa tendenza anche Cantina Frentana ha messo sul mercato diverse etichette di bianchi che stanno mostrando crescite di tutto rispetto.
Un discorso a parte merita il cerasuolo, che ha attraversato fino a pochi anni fa una crisi importante, con difficoltà di vendita al di fuori del mercato strettamente locale; il colore deciso di questo rosato, che lo assimila ad un rosso poco carico, si è a lungo scontrato con la ricerca di nuances più delicate, che ha dato vita, anche in Italia, ad una recente generazione di rosati di tipo provenzale.
Anche in Abruzzo il grande sviluppo dei delicati rosati in stile provenzale ha riscontrato un grande gradimento da parte del pubblico, grazie anche alla notevole crescita dei flussi enoturistici, che hanno particolarmente apprezzato questa ventata di Provenza in terra d’Abruzzo; questo fenomeno ha indirettamente fatto conoscere oltre confine tutti i rosati abruzzesi. In questa scia dunque, anche il cerasuolo, che si presenta con un bagaglio di colore certamente più vivo, ha trovato interessanti spazi di mercato fuori dall’Italia.
Negli ultimi 2-3 anni anche Cantina Frentana, in scia, ha visto raddoppiare le proprie vendite di rosati, tra i quali, oltre alle vivide etichette di cerasuolo, spicca anche uno spumante Rosè in perfetto dress-code provenzale.