Nel 2000 nasce a Verona la DOC Arcole, in una zona di produzione altamente vocata, dove il vitigno si è sviluppato in epoca romana. Qui l’enologo Emilio Bixio, grazie alla passione, all’esperienza della tradizione di famiglia, alla voglia di innovazione e al perfetto connubio tra microclima e suolo, crea i suoi vini con l’intenzione di renderli di alta qualità. Qui trova la sua casa un vino che trae la sua ispirazione dai vitigni d’uvaggio bordolese che sposano l’antica tradizione veronese: il Rinero. Questo vino nasce dal “Ripasso” del vino sulle bucce di un altro vino, in questo caso il Nero d’Arcole. 

Abbiamo chiesto ad Elisa Bixio, che ha raccolto l’eredità paterna, di raccontarci il percorso di crescita di questo vino così caratteristico. 

Elisa, partiamo dal nome: Rinero. 

Rinero è un nome composto, formato da RI come Ripasso e NERO, da Nero d’Arcole, il vino le cui vinacce vengono utilizzate per la seconda fermentazione. Queste vinacce sono un booster di zuccheri, aromi ed estratti ed una volta aggiunti al nostro vino base lo trasformano nel nostro RINERO.

Che tipo di tecnica ha ideato tuo padre Emilio per produrre questo vino?

Questo vino è un blend di Merlot (80%) e Cabernet Sauvignon (20%), vinificati in rosso con macerazione delle uve per 15 giorni a temperatura controllata. Una volta che la fermentazione è completata e le vinacce di Nero sono disponibili dalla svinatura inizia l’operazione di seconda fermentazione – detta anche “Ripasso” . In sostanza le nostre vinacce ancora ricche vengono aggiunte al vino base, viene inoculato il lievito selezionato adeguato e si fa quindi partire una seconda fermentazione. Il vino affina per qualche mese in botti grandi di rovere di Slavonia, decanta in acciaio prima dell’imbottigliamento e affina infine in bottiglia per circa tre mesi. Il risultato è un vino rosso rubino intenso e profondo, fruttato con note di ciliegia e prugna ed un avvolgente profumo di spezie. In bocca è persistente e lungo.

Che tipo di effetto ha la seconda fermentazione?

La seconda fermentazione sulle bucce di Nero d’Arcole permette al vino di arricchirsi ulteriormente in primis di alcolicità, raggiungendo i 14% vol., ma con l’alcol arrivano anche una maggior intensità olfattiva, profumi più accentuati ed una struttura più piena, creando un vino elegante, ben bilanciato che inviata alla beva.

Che aggettivo daresti a questo vino e perché? 

Versatile. È un vino di media struttura, con un residuo zuccherino naturale  intorno ai 5gr/lt, la sua avvolgenza lo rende senz’altro adatto ad essere goduto da solo, trova il suo ottimale accompagnamento con paste dai condimenti gustosi e carni alla brace. Ma il suo tannino non troppo aggressivo ci permette di godere il lato morbido del Merlot permettendoci di servirlo un po’ freddo, nelle calde giornate estive con delle polpose grigliate di pesce.

Quali sono i mercati a cui guardate con questo vino?

Rinero è un conquistatore, guardiamo a tutti i mercati. Dove abbiamo avuto la fortuna di poter presentarlo è sempre stato ben accolto. Ha un buon rapporto qualità prezzo e questo senz’altro lo rende un vino attraente per quello che offre, e noi ne siamo molto orgogliosi.