È bastato varcare la soglia dell’azienda per farmi capire che da Roeno le risorse umane sono preparate e in perfetta sintonia tra loro. Tutto il team ci ha accolto presentandosi nei primi 60 secondi, per poi tornare tutti al proprio lavoro e ricomparire al momento debito.

Vi racconto nell’ordine chi abbiamo incontrato:

Cristina Fugatti: una delle titolari. L’accoglienza passa anche attraverso un sorriso. Era la prima volta che la incontravo ma dopo pochi secondi è riuscita a farmi sentire parte della famiglia come se ci conoscessimo da sempre. Cristina riesce a contagiare con il suo entusiasmo e con la sua costante condivisione di visioni e di esperienze. È naturalmente predisposta alla relazione, e riesce a trasmettere informazioni tecniche su vini e vitigni con una straordinaria capacità divulgativa, esperienziale e autentica. Io mi sono innamorata delle sue “ ballerine” ( le vigne madri di Enantio pre fillossera del 1840!) per come le brillavano gli occhi mentre le descriveva e le accarezzava.

Martina Centa: 24 anni, responsabile dell’enoturismo dell’azienda. È lei che ha ideato gran parte delle molteplici esperienze disponibili a Roeno a partire dal Wine Club.  Martina è una di quelle persone che non vedo l’ora di rivedere tra 10 anni, per seguirne l’evoluzione e per ammirarne la crescita. Attenta, scrupolosa, veloce, ambiziosa e creativa.

Ha studiato nel dettaglio, e l’ha condivisa a priori, la visita che avremmo fatto. Ci ha chiesto i tempi e quando ha capito che stavamo sfornando, in maniera assolutamente naturale ha accelerato senza perdere di vista alcun dettaglio. La capacità di adeguarsi naturalmente ai tempi dei nostri visitatori non è per nulla banale.

Viola Zarenghi e Matteo Galante: due delle persone del team accoglienza che quotidianamente si occupano di organizzare visite, di accogliere clienti e di raccontare l’azienda.

Matteo, pur portando avanti altre attività durante il nostro tour, si è puntualmente fatto rivedere con grande disponibilità e presenza. Non è facile far percepire la presenza pur non essendo sempre in prima linea.

Viola è arrivata da poco in azienda, e pur restando un passo indietro durante la nostra visita è riuscita comunque a farsi conoscere, a raccontarci le sue prime impressioni in azienda e a dare un suo contributo. Fino a seguirci davanti al camper per fare un selfie tutti assieme, anche questi sono dettagli che fanno la differenza!

Mirko Maccani: è lui che ci ha fatto compagnia durante la degustazione con quello che potremmo definire uno “storytelling tecnico” dei vini assaggiati. Nessuna manifestazione di ego, ma una grande umiltà e sobrietà che lo rendono credibile e facilmente ascoltabile. Mirko è una di quelle persone che riesce a mettere il vino al centro del suo racconto, anche quando la mano e la mente dell’uomo potrebbero essere più protagoniste.

Possiamo non finire il racconto senza citare Nonna Giuliana? A tradimento sono riuscita a farla portar fuori dal suo regno: la cucina di Roeno. E’ lei che prepara ogni giorno la pasta fresca, il coniglio, i sughi e tutte le prelibatezze gastronomiche abbinate ai vini.

Un sorriso e uno sguardo di chi ha visto tanto nella vita, abbinato all’orgoglio di aver dato vita ad una famiglia così unita che si prodiga ogni giorno per valorizzare il vino italiano e raccontarlo a tutti i turisti appassionati.