Sembra riduttivo parlare “solo” di enoturismo al Castello di Bossi, che offre la possibilità di soggiorno per 80 persone. Ma il vino rimane sempre il protagonista e il cuore pulsante dell’intera tenuta.
Ad accoglierci Andrea Piras, responsabile dell’accoglienza. Da come si è presentato e da come ha impostato l’organizzazione della nostra permanenza, ho intuito che arrivata dal mondo dell’accoglienza turistica non legata al mondo vino. Precisione, rispetto maniacale dei tempi, grande organizzazione e pragmatismo. Andrea ci ha accolto infatti con un foglietto e il programma che aveva pensato per noi: in 90 minuti ci ha fatto fare visita nei vigneti, visita di un appartamento della Tenuta Bellavista, visita in cantina e degustazione, il tutto con un racconto puntuale e ritmato dell’idea di enoturismo che l’azienda intende promuovere nei prossimi anni.
Ho apprezzato molto lo stile incalzante e disincantato di chi sa essere contemporaneamente dentro e fuori dal mondo vino, senza essere completamente travolto dalla passione che in alcuni casi rende più ridondante la visita. Chi lo ha detto che per essere dei bravi hospitality manager bisogna necessariamente essere nati nel mondo vino?
La parte della degustazione è stata affidata all’enologo Stefano Marinari, che ci ha accolto ad un piccolo tavolo in cantina, in mezzo alle botti, con una selezione di vini (alcuni presi direttamente dalle barrique). L’enologo è una figura che talvolta non sa reggere una degustazione divulgativa, invece Stefano è riuscito con sobrietà e chiarezza a farci capire prima le scelte enologiche nell’impostazione di alcuni vini, per poi farcele ritrovare nel bicchiere.
Infine abbiamo avuto un confronto anche con Chiara Mattiello, che cura l’ufficio stampa dell’azienda e che per accoglierci è scesa dal Veneto in Toscana in giornata. Sono queste le sfumature che fanno emergere professionalità e serietà, che spesso vengono meno perché siamo abituati a delegare o dare per scontato che la nostra presenza non serva.
I suggerimenti e le idee di accoglienza che abbiamo colto da Castello di Bossi:
- chiedere all’arrivo dell’ospite: come vuoi interpretare la degustazione di oggi? Per capire se dare un’impostazione più tecnica, più suggestiva o più sensoriale.
- La vendita nel wine shop di alcuni prodotti tipici in vasetto che completano l’offerta.