La Cina sta vincendo la guerra al coronavirus e la loro economia crescerà di oltre il 3% quest’anno, secondo le stime di Barclays Capital.

L’economia cinese è rimbalzata ad un tasso di crescita del 3,2% nel secondo trimestre, in crescita rispetto alla contrazione del 6,8% del primo trimestre.
Secondo Forbes, i numeri della Cina sono sostenuti dalla ripresa della domanda, sia estera che interna. Le vendite al dettaglio continuano ad essere deludenti, ma sono trascinate soprattutto dalle vendite di auto.

Il forte rimbalzo è dovuto in gran parte agli investimenti per le infrastrutture e all’approvazione di progetti (a maggio sono aumentati dell’11% e a giugno dell’8% su base annua). Gli investimenti immobiliari sono in crescita (+9% circa da maggio a giugno) e la Cina sta registrando una ripresa a “V”.
La ripresa economica cinese a “V” è proseguita per il quarto mese consecutivo a giugno, guidata da una forte domanda interna.

I dati sulle esportazioni della Cina di giugno hanno mostrato nel complesso un aumento a partire da maggio, quando Stati Uniti ed Europa sono usciti in punta di piedi dal lockdown. È evidente che non è stato esclusivamente il prodotto legato alla pandemia (mascherine e prodotti sanitari in primis) ad essere spedito dalla Cina verso i mercati mondiali.

C’è da notare che l’economia cinese è sopravvissuta alla crisi finanziaria globale, ai dazi di Trump ed ora al coronavirus. Secondo i dati del FMI, l’anno scorso la Cina ha garantito il 40% della crescita economica globale, più di Stati Uniti, UE e Giappone messi insieme
In aprile i dati macro del primo trimestre cinese sono stati i più deboli dai tempi della dinastia Tang. La vita ha cominciato a tornare a una certa parvenza di normalità alla fine di marzo, dopo oltre sei settimane di chiusura totale.

L’economia cinese è sempre più trainata dalla domanda interna e dalla tecnologia. L’anno scorso è stato l’ottavo anno consecutivo in cui la parte del PIL cinese relativa ai consumi e ai servizi è stata la più consistente, superando le esportazioni. Anche se la spesa per i consumi resterà probabilmente più contenuta del solito fino al prossimo anno (dato che anche i cinesi hanno ancora un po’ di timore per il Covid-19), è probabile che la Cina si confermi la migliore economia del mondo anche quest’anno e l’anno prossimo.

Andy Rothman, investment strategist della Matthews Asia di San Francisco afferma: “So che alcuni investitori si chiedono se ci si possa fidare dei dati del Governo cinese riguardanti il Covid-19. Penso che ci siano chiare ragioni per credere che dal 23 gennaio – quando il governo ha chiuso la città di Wuhan, dove il virus è stato identificato per la prima volta, e che ha una popolazione più grande di quella di New York – il Governo cinese non abbia deliberatamente falsificato i dati. In primo luogo, se il numero dei ricoveri e dei decessi fosse significativamente più alto delle statistiche ufficiali, ne sentiremmo parlare sui social media dai familiari e dagli amici di quei pazienti”.
Inoltre i genitori non manderebbero i loro figli ai campi estivi e gli insegnanti probabilmente non li farebbero stare assieme in un’aula scolastica.