I dazi antidumping (fino al 218%) imposti dalla Cina al vino australiano hanno sconvolto il mercato e pare che qualsiasi accesso al mercato sarà ancora più difficile per l’Australia, dato che le merci in entrata vengono sistematicamente rifiutate dalla dogana cinese.
Secondo i dati rilasciati dalla dogana cinese e ripresi da Vino Joy News, nei primi nove mesi del 2021, il vino australiano è risultato al primo posto tra i “vini importati privi dei requisiti necessari” respinti o distrutti all’entrata.
Un totale di 38 lotti di vino “unqualified” sono stati respinti o distrutti da gennaio a settembre di quest’anno, un picco del +245% rispetto allo stesso periodo del 2020.
26 lotti su 38 totali, classificati come “problematici” e segnalati dalle autorità cinesi, provengono dall’Australia, gli altri da Austria, Germania, Francia, Serbia e Spagna.
I vini respinti sono stati segnalati da diversi uffici doganali cinesi: Pechino, Hangzhou, Nanchino, Qingdao, Xiamen, Shenzhen, Chongqing, Huangpu, Tianjin.
In particolare Shenzhen ha registrato il maggior numero di lotti di vino respinti, dato che confina con due punti caldi del commercio in entrata di vini australiani, Hong Kong e Macao.
La quantità totale di vini australiani rifiutati dalle autorità doganali cinesi non è stata rivelata ma è noto che oltre 9.000 bottiglie di vini australiani sono state respinte per additivi alimentari e problemi di etichettatura, tra cui oltre 3.000 bottiglie di Penfolds.
L’etichettatura non è stata l’unica problematica riscontrata, il rifiuto da parte della dogana è stato causato anche da altre motivazioni:
- imballaggio,
- uso eccessivo di additivi alimentari,
- metanolo,
- piombo,
- zucchero.
Sembra evidente dunque che si stia verificando una intensificazione dei controlli sul vino australiano da parte dei doganieri cinesi, la speranza che qualcosa possa cambiare pare si stia tramutando in un lontano miraggio.