La Francia, secondo i dati doganali relativi alle importazioni di vino del primo trimestre 2021, è ufficialmente divenuta il primo paese fornitore di vino della Cina. La leadership è dovuta chiaramente ai dazi  fino al 218% che il gigante asiatico ha imposto ad alcuni prodotti di importazione australiani, tra cui il vino.

Come evidenziato dal sito Vino Joy News, i dati relativi alle importazioni di vino del primo trimestre rilasciati dalla dogana cinese, sono evidenti: l’Australia non è più il primo esportatore di vino della Cina, una posizione che detiene dal 2019, anno in cui i dazi d’importazione del 14% furono completamente eliminati grazia all’accordo di libero scambio tra i due paesi. Questo avvicendamento repentino rende palese come gli equilibri e gli accordi commerciali possano cambiare drasticamente in un lasso di tempo brevissimo.

Dall’anno scorso, i due Paesi hanno dato vita ad una disputa politica ed economica che, come abbiamo riportato in un recente articolo, ha portato il Ministero del Commercio cinese ad annunciare la decisione di imporre dazi fino al 218,4% sui vini australiani per un periodo di cinque anni, a partire dal 28 marzo scorso.

Gli impatti sono stati immediati, nonostante il valore complessivo delle importazioni di vino della Cina non sia ancora disponibile. Da gennaio a marzo di quest’anno:

  • la Francia ha superato l’Australia, diventando il primo fornitore di vino imbottigliato della Cina in termini di volume (27,1 milioni di litri), con una straordinaria crescita del 16% rispetto allo stesso periodo del 2020.
  • Il Cile si è posizionato al secondo posto, con un’altra impressionante crescita del 23% (15,83 milioni di litri).
  • La Spagna è arrivata terza con 10,61 milioni di litri, in calo del 4% da gennaio a marzo di quest’anno. Il volume delle esportazioni italiane verso la Cina è sceso dell’1% a 7,38 milioni di litri.

Questo indica che in un arco di tempo di meno di quattro mesi, i vini francesi e cileni sono emersi come i due principali sostituti dei vini australiani, che prima rappresentavano circa il 40% della quota di mercato in Cina.

Un tracollo annunciato quello dell’Australia che, durante i primi tre mesi dell’anno ha esportato solo 4,23 milioni di litri di vini in Cina, in calo dell’81% rispetto all’anno scorso. Questo dato impressionante, fa eco ad una serie di dati negativi rilasciati da Wine Australia in precedenza che hanno mostrato che da dicembre 2020 fino a marzo 2021, le esportazioni di vino australiano in Cina sono crollate da 325 milioni a 12 milioni di dollari australiani.

È interessante notare che, nonostante i vini sfusi australiani siano stati risparmiati dai dazi punitivi, anche le esportazioni australiane di vino sfuso verso la Cina sono crollate a 1,47 milioni di litri, in calo dell’80%.

In questo caso anche la Francia ha subito un calo, spedendo solo 2,3 milioni di litri di vino sfuso in Cina, una flessione del 15%.

Di contro, le importazioni di vino sfuso dal Cile sono cresciute del 17% a 18,58 milioni di litri, mentre quelle provenienti dall’Argentina sono cresciute del 10% a 7,38 milioni di litri su base annua.