Durante l’incontro di wine2wine Business Forum 2020 dal titolo “Come usare i contenuti sponsorizzati per pilotare le vendite di vino online” Adam Teeter – Cofondatore e CEO di VinePair – ha analizzato i brands di bevande alcoliche stanno sfruttando i contenuti sponsorizzati per vendere il vino online.
“I contenuti sponsorizzati sono utilizzati per aumentare le vendite, questo è lapalissiano” ha esordito Teeter “ma se si crea un contenuto e lo si vuole sponsorizzare, ad esempio su una magazine online, è necessario che sia in linea con il target di quella pubblicazione, altrimenti non avrà successo”.
Secondo Nielsen i contenuti sponsorizzati hanno effettivamente aumentato le vendite e sono efficaci, ma bisogna comprendere a fondo il brand e creare dei contenuti in base al target di riferimento.
“Se siete produttori di distillati e fate una sponsorizzazione su un magazine sportivo, difficilmente avrete riscontri positivi. Non tutti i contenuti sponsorizzati hanno successo, coinvolgimento significa produrre un contenuto divertente da leggere e interessante che vada al di là della pubblicità pura” ha precisato Teeter.
“Quali sono negli USA i partners potenziali per i produttori di vino italiano?” si è domandato Teeter “Drizly.com potrebbe non essere utile se non avete una copertura capillare sui retailers statunitensi, mentre se siete grandi produttori ha senso lavorare con questa piattaforma. Se siete piccoli è più efficace lavorare con winelibrary.com o wine.com.
Reservebar.com vende principalmente liquori ma sta espandendo la propria offerta di vino, per lavorare bene con questo portale è necessario avere una certa capillarità”.
VinePair utilizza i contenuti sponsorizzati che vengono targetizzati in segmenti specializzati, grazie ai dati di qualità che l’azienda è riuscita ad acquisire attraverso il portale, i social, le mailing list e tutti gli strumenti online che l’azienda gestisce.
“Possiamo segmentare il nostro pubblico in base ai nostri dati acquisiti” ha sottolineato Teeter “questo è il nostro approccio. Le persone vedono il contenuto ed hanno un pulsante, una CTA che li porta direttamente all’acquisto e alla conversione. I consumatori in questo momento di incertezza e crisi, stanno cercando la confort zone, noi analizziamo i comportamenti delle persone per andare incontro ai loro bisogni. I contenuti devono essere autorevoli e fatti da esperti. Nello spazio online, a differenza degli acquisti in negozio, c’è il tempo di leggere ed approfondire i contenuti”.