Anno da record: meglio del 2019
Secondo i dati export pubblicati da FEVS (Fédération des exportateurs de vins et spiritueux de France) e ripresi da Vino Joy News, il 2021 è stato un anno da record per l’export di vini e distillati francesi.
Il valore totale delle esportazioni totali è rimbalzato a 15,5 miliardi di euro nel 2021, con un aumento del 28% rispetto al 2020.
Il confronto più rilevante è quello relativo al periodo pre-pandemia del 2019.
Il valore delle esportazioni di vini e distillati è cresciuto dell’11% sul 2019, dimostrando che l’export francese non solo si è ripreso dalle perdite inflitte dalla pandemia ma ha superato i livelli pre-pandemia.
Un altro fattore positivo è che tutte le categorie di prodotti e le regioni di esportazione hanno registrato segni di ripresa.
Il saldo commerciale nel 2021 è stato positivo per 14,2 miliardi di euro, un aumento del 29% su base annua. Per quanto riguarda i settori chiave dell’economia francese, il settore delle bevande alcoliche si posiziona al secondo posto, subito dopo il settore aeronautico.
Paesi export: exploit cinese
Nel 2021 la Cina continentale ha rappresentato la terza destinazione export, dopo gli Stati Uniti ed il Regno Unito. Il valore delle esportazioni nel 2021 ha registrato un nuovo record a 1,3 miliardi di euro, con un aumento del 57% rispetto al 2020.
La crescita è stata guidata dall’allentamento delle restrizioni sanitarie legate al Covid-19 e dalla estrema diminuzione delle esportazioni di vino australiano a causa dei dazi antidumping fino al 218%.
Per quanto riguarda le categorie, la crescita più significativa ha coinvolto il Cognac, salito a più di 700 milioni di euro in valore, un aumento del 55% dal picco del 2017. Ciò è stato favorito dal turismo interno e dai mercati regionali duty-free come Hainan, la più grande isola duty-free del paese.
Hong Kong nella classifica dei maggiori mercati export di vino e distillati francesi, è passato dall’ottavo posto del 2020 al nono del 2021.
Tuttavia le esportazioni francesi sono aumentate del 7% a 508 milioni di euro, ma il Canada ha fatto meglio, superando Hong Kong grazie ad una crescita in valore del 17,8% (541 milioni di euro).
La Francia è ancora il primo importatore di vino a Hong Kong ma FEVS ha sottolineato che la ripresa del commercio di vino è stata ostacolata dalle restrizioni di viaggio e dalla chiusura delle aree di vendita al dettaglio.
Infatti rispetto al Regno Unito, alla Finlandia e persino alla più severa Nuova Zelanda, che hanno allentato le restrizioni legate alla pandemia, Hong Kong sta sostenendo una politica “zero-Covid” con divieti di volo e quarantena di 14 giorni per gli stranieri, il che ostacola il commercio in questo hub finanziario internazionale.