Secondo quanto riportato da Kyodo News, nel 2020, le importazioni di vino verso il Giappone, riferite ai volumi, sono diminuite del 7,0% rispetto l’anno precedente. I motivi come sempre sono legati al periodo che stiamo vivendo. La pandemia da Coronavirus anche nel moderno Giappone ha frenato la domanda di vino soprattutto nel segmento bar e ristoranti. Era l’aprile dello scorso anno, quando il governo giapponese dichiarava per la città di Tokyo e sei prefetture, il primo stato di emergenza sanitaria, chiedendo a tutti i cittadini di rimanere in casa e di svolgere solo le attività essenziali. Chiusi ristoranti e bar; sospese molte attività. Al termine di quello stesso mese l’emergenza è stata estesa a livello nazionale, pesando fortemente sulla terza economia mondiale. Il lockdown si è protratto fino alla fine di maggio dello stesso anno. La vita lavorativa, sempre più concentrata tra le mura domestiche, ha portato indiscutibilmente ad un calo della domanda di vino e di conseguenza dell’import.
Nel frattempo, secondo il ministero delle Finanze, le importazioni di vino cileno, famoso per la sua “convenienza”, sono cresciute di 4 punti percentuali, rendendo per il sesto anno consecutivo, la nazione sudamericana il principale fornitore del Giappone.
Complessivamente le importazioni totali di vino in bottiglia sono scese a 163,90 milioni di litri nel 2020, rispetto ai 176,29 milioni di litri dell’anno precedente. Erano cresciute del 6,0% nel 2019, con un’impennata delle importazioni di vini europei grazie all’eliminazione dei dazi da parte del Giappone in un mercato di libero scambio con l’Unione Europea entrato in vigore nel febbraio 2019. Tra i cinque maggiori esportatori di vino verso il Giappone nell’anno in esame (il 2020), solo il Cile ha visto una crescita annuale, passando da 47,21 milioni di litri a 49,10 milioni di litri. La Francia si è posizionata al secondo posto scendendo da 47,12 milioni litri a 45,25 milioni di litri. Seguono Italia, Spagna e Stati Uniti, rispettivamente con 28,36 milioni litri, 18,68 milioni di litri e 6,39 milioni di litri
Secondo i produttori giapponesi le vendite di vino nel paese sono diminuite nello scorso anno di circa il 10%. Keiko Yoshio, presidente di Suntory Wine International Ltd., proprietario di Château Lagrange e Château Beychevelle, Saint Julien – Medoc – afferma che si è registrato uno spostamento della domanda dal consumo commerciale a quello domestico.