Negli ultimi 20 anni, il vino italiano ha registrato sul mercato canadese una crescita in termini di import, ogni anno sempre più incrementale. Nel 2020, inoltre, nonostante la pandemia, l’Italia si è caratterizzata come il terzo Paese esportatore di vino in Canada, con una perdita in termini di volumi solo del -3,1%

La crescita del consumo di vini Made in Italy si è riscontrata in quasi tutte le 13 province canadesi, dando vita al cosiddetto fenomeno delle “importazioni specializzate”, cangianti in base alle preferenze delle diverse province. 

Tuttavia, le aree che hanno vissuto la crescita maggiore sono state le province dell’Ontario, specialmente nella città di Toronto, secondo quanto riferito da Ken Hayden, di Appellation Wines, relatore del nostro webinar “Le prospettive del vino italiano sul mercato canadese”.

La crescita è stata coadiuvata da un ingente comunità italiana presente nell’area dell’Ontario, oltre che da una grande distribuzione di ristoranti italiani, che trainano le vendite sul canale horeca, un canale fondamentale per i vini entry level

Inoltre, dall’intervista agli importatori canadesi tenutasi, afferenti al network di Michèle Shah, ideatrice del marchio SPEEDTASTING® ed intervistati durante l’evento, sono emerse delle interessanti tendenze che attualmente stanno fortemente caratterizzando i consumi in Canada:

  • vini sparkling;
  • vini bio e low sugar;
  • utilizzo del digitale. 

  • Consumo di vini sparkling

Questa tendenza di particolare interesse, ha visto un innalzamento dei consumi dei vini frizzanti, specialmente per ciò che concerne il Prosecco, molto amato dai canadesi. Secondo quanto riportato dall’importatore  Charles Steven Trenholme, di CS Trenholme & Associates , il brand Prosecco ha creato una cultura ed un trend che ha portato i consumatori canadesi a consumare maggiormente e più abitualmente vini frizzanti, precedentemente consumati solo durante le occasioni speciali. 

Il trend, iniziato grazie alla capillare distribuzione ed al notevole successo che il Prosecco ha ottenuto sul mercato canadese, ha permesso di incentivare i consumi dei vini sparkling italiani in generale. L’effetto ad ombrello si è tuttavia contraddistinto specialmente sui grandi marchi conosciuti, apportando diverse difficoltà ai vini italiani frizzanti entry level, i quali hanno subito una grande competizione sul prezzo

  • Vini bio e low sugar

Altro particolare aspetto che ha caratterizzato il mercato del vino canadese durante la pandemia, è stata la crescita dei consumi dei vini bio e low sugar. Un trend che si è andato consolidato in quasi tutti i mercati del vino globali e che ha trovato terreno fertile anche in Canada, come confermato dal buyer Dominique Gagne, dell’azienda IVSP situata in Quebec

Anche a Toronto i vini vegani, certificati bio ed organici stanno riscontrando un notevole successo e vengono sempre più apprezzati dai consumatori, secondo quanto riportato dall’importatore Nicholas Pearce di Nicholas Pearce Wines Inc.

  • L’utilizzo del digitale

L’importatore Nicholas, inoltre, ha posto l’accento sulla necessità di mantenere un continuo dialogo e aiuto reciproco con gli agenti che presidiano il mercato canadese. Comunicazione che deve essere necessariamente coadiuvata anche dall’utilizzo degli strumenti digitali attraverso il continuo aggiornamento del proprio sito, caricando brochure informative e schede tecniche; così come il costante aggiornamento dei canali social, utili a mantenere alto engagement nei confronti della propria attività aziendale.