Negli Stati Uniti, secondo quanto riporta Shanken News Daily che riprende i recenti dati del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, i dazi e le interruzioni legati alla pandemia hanno fatto sì che le importazioni di vino da tavola diminuissero dell’8% nella prima metà del 2020, scendendo a 46,8 milioni di casse da 9 litri. 
I volumi di importazione dall’Italia sono stati sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, mentre le importazioni francesi sono scese del 31% in volume. Le importazioni neozelandesi hanno continuato il forte slancio negli Stati Uniti, con un incremento dell’8% su base annua, mentre il Cile ha registrato un aumento del 12,5%, parte della crescita cilena è attribuibile alle spedizioni di vino sfuso, +2%.

Secondo BusinessFrance, un’agenzia governativa francese, le spedizioni provenienti da tutte le principali regioni vinicole francesi sono diminuite rispetto all’anno precedente, con un valore delle importazioni sceso del 31% a 937 milioni di euro (1,1 miliardi di dollari). Anche la Provenza, che negli ultimi anni ha registrato un’impennata negli Stati Uniti, ha registrato un calo del 15% in volume e del 27% in valore su base annua. Analogamente, le importazioni di Champagne sono diminuite del 28% in volume e del 31% in valore. Secondo Impact Databank, le spedizioni di vino da tavola in bottiglia dalla Francia agli Stati Uniti avevano registrato 10 anni consecutivi di crescita dei volumi prima di quest’anno.

Il calo delle spedizioni di vino importato durante il primo semestre è stato probabilmente esacerbato dal fatto che molti importatori hanno deciso di aumentare le loro scorte alla fine del 2019, quando lo U.S. Trade Representative minacciava tariffe fino al 100% su tutti i vini e gli alcolici dell’Unione Europea. Anche se questo terribile scenario non si è ancora concretizzato, i numeri indicano chiaramente che l’impatto degli attuali dazi del 25% sui vini francesi, tedeschi e spagnoli – così come sui whisky scozzesi single malt – sta coinvolgendo tutto il settore delle bevande negli Stati Uniti.

I vini importati continuano ad andare bene a livello di vendita al dettaglio, con un volume totale che nelle 26 settimane fino all’11 luglio ha raggiunto il 20-28 milioni di casse, generando vendite per un valore in crescita del 25% a 3,1 miliardi di dollari.