Il Cile ha messo in scena quello che potrebbe essere ricordato come il più grande sconvolgimento nel mercato cinese del vino. Non solo la dimensione del mercato del vino cileno si è espansa esponenzialmente, ma i bevitori cinesi ora stanno stappando più bottiglie di vini premium cileni che mai.

Per molto tempo, l’industria del vino cileno sembrava essere rimasta rinchiusa nella dimensione dei vini economici e sfusi che inondano anche oggi gli scaffali della GDO. 
Ma l’industria vinicola cilena recentemente sta avendo una rapida evoluzione e si è reinventata, producendo vini emozionanti e di classe mondiale. 

Questa rinascita ha avuto un impatto più evidente in Cina. Perchè?

Come riporta Vino Joy News, nel 2017 la Cina ha superato gli Stati Uniti per diventare il più grande mercato d’esportazione del Cile, questo grazie soprattutto ad un accordo di libero scambio, datato 2015, che ha consentito la rimozione dei dazi d’importazione sul vino cileno.
Inoltre tra il 2017 ed il 2021, ha preso piede una forte tendenza alla premiumisation. 

Spiegando l’ascesa dei vini cileni di qualità, Nicolai Samsing, Direttore Asia di Wines of Chile, ha individuato nella qualità e nei riconoscimenti della critica internazionale i principali driver della crescita: “I vini pregiati cileni hanno guadagnato grande notorietà in Cina, questa reputazione è stata confermata nel 2017 quando tre vini cileni sono stati premiati con 100 punti da James Suckling. Questo risultato naturalmente ha contribuito ad elevare l’intera immagine della categoria dei vini cileni”.

Nel 2021 il settore premium cileno ha ingranato la sesta, dato che i commercianti sono ansiosi di trovare vini di qualità per sostituire i vini australiani che precedentemente occupavano il 40% del mercato cinese del vino importato.

“Dal 2021 abbiamo notato come il segmento dei vini premium (sopra i 60 dollari FOB-franco a bordo per cassa da 9 litri) stia crescendo, raggiungendo attualmente il 30% delle nostre esportazioni totali in Cina”, evidenzia Samsing. 

Per contestualizzare, questo rappresenta una crescita del 7% rispetto al mercato pre-Covid nel 2019 o un aumento del 13% rispetto al 2015, quando i dazi di importazione erano stati appena rimossi.

Questi sono dati ancora più positivi ed incoraggianti alla luce del fatto che la crescita si sta verificando in un momento in cui il mercato cinese del vino in generale è in contrazione per il terzo trimestre consecutivo (import in calo di 518 milioni di dollari nel periodo gennaio-settembre) e i consumatori sono ancora cauti sugli acquisti di fascia premium.

Secondo i dati di Intelvid, le vendite di vini cileni ultra-premium, che vengono esportati ad almeno 400 dollari a cassa FOB, sono emerse come un motore di crescita per il vino cileno in Cina. Questa categoria ultra-premium dovrebbe raggiungere 22 milioni di dollari entro la fine del 2021, il che rappresenterebbe l’8% di tutte le esportazioni di vino cileno in Cina.

Ciò significa che la dimensione del settore ultra-premium sarebbe più che raddoppiata rispetto ai 12 milioni di dollari del 2020 e, cosa più impressionante, quintuplicata rispetto ai 5 milioni di dollari del 2019 pre-Covid.

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Parlando della premiumisation del vino cileno, Samsing si è entusiasmato: “È un enorme risultato dei nostri esportatori. Il mercato dei beni di lusso è cresciuto in Cina negli ultimi anni e vediamo come i vini premium ed ultra-premium hanno seguito questa tendenza che continuerà a svilupparsi sempre di più non solo nelle città di livello 1, ma anche nelle città in rapido sviluppo lungo il paese”.  

I principali motori delle esportazioni cilene di vini pregiati sono i colossi del vino più affermati del paese, tra cui Montes, Chadwick e Concha y Toro, per citarne alcuni. Secondo Wines of Chile, il numero di cantine che esportano a 400 dollari o più a cassa in Cina, è cresciuto fino a raggiungere il numero di 28.