È stato un anno difficile ma negli Stati Uniti, il più grande mercato del vino del mondo, i segnali sono promettenti.
I ristoranti sono aperti, i vini europei sono tornati (grazie alla sospensione dei dazi da parte di Biden) e la generazione più anziana sta dando il suo notevole contributo alla ripresa dell’industria del vino: questi sono alcuni dei risultati ripresi da Wine Searcher e presentati dall’analista Jon Moramarco, managing partner di bw166.
La presentazione di Moramarco è arrivata nel momento più difficile per valutare le statistiche legate all’industria del vino. Tradizionalmente si analizzano le vendite dell’anno in corso e le si confronta con lo stesso periodo dell’anno precedente per verificare se le vendite sono aumentate, diminuite o stagnanti. Ma il 2020 è stato un anno così complesso ed atipico che ottenere un quadro reale di ciò che sta accadendo nell’industria del vino è piuttosto macchinoso.
Moramarco ha analizzato i dati di Nielsen come tutti gli altri, ma ha incluso anche le statistiche del California Board of Equalization e dell’US Census Bureau. Il suo metodo è differente, Moramarco analizza le vendite in base al servizio – in parole povere, prende in considerazione la vendita di un bicchiere di vino o di un cocktail, piuttosto che le vendite di bottiglie.
Moramarco prevede che entro la fine del 2021 le vendite totali di vino saranno in aumento dell’1-2% negli Stati Uniti, con una crescita del 3-5% nella fascia da 12 a 20 dollari.
Queste sono alcuni dei fattori che, secondo Moramarco, stanno spingendo le vendite di vino negli USA:
- il settore della ristorazione è estremamente importante per l’industria del vino di fascia alta, la spesa nei ristoranti è già tornata al livello del 2019. I ristoranti stanno pagando di più rispetto al 2019 pur avendo circa il 10% di dipendenti in meno, questo significa che i salari dei dipendenti del settore ristorazione sono saliti;
- una parte dell’aumento delle vendite di vino è dovuta al riassortimento che ristoranti e distributori stanno facendo. Le liste dei vini dei ristoranti e le selezioni al bicchiere non sono ancora così ampie come nel periodo pre-pandemico, ma la situazione si sta evolvendo positivamente. Resta il fatto che, rispetto al 2019, i ristoranti che vendono vino sono circa il 10% in meno;
- le spedizioni delle aziende vinicole californiane ai distributori sono in aumento del 3,1%; una buona notizia dopo un paio di anni di stagnazione;
- il valore in dollari dei vini importati è sceso nel 2020, ma sembra stia risalendo grazie alla sospensione dei dazi sul vino europeo.
Moramarco ha presentato alcune statistiche sulle fasce demografiche, soffermandosi sul fatto che ci sono più nuovi consumatori nella fascia 61-65 che tra i 21-25 anni: “Anche se la gente si concentra sui bevitori più giovani, la crescita dei consumatori effettivi sta arrivando in un’età più avanzata”,
Secondo Moramarco: “Questo dovrebbe portare a una crescita più lenta per gli alcolici e a una maggiore attenzione alle quote di mercato: la battaglia sarà tra vino, birra e distillati e tra le stesse aziende vinicole che cercheranno di acquisire quote a scapito di altri produttori”.