In una precedente intervista (link) avevamo già avuto il piacere di fare due chiacchiere con Roberto Bosticco, esperto di mercati asiatici ed in particolar modo del Paese del Sol Levante, il quale ci aveva raccontato i gusti e le scelte dei giapponesi.
Dato che “l’Oriente è il futuro”, come aveva affermato Bosticco e come pensano in molti, e in vista del tour di Wine Meridian in Giappone a dicembre (per info qui), abbiamo pensato di approfondire le abitudini di questa popolazione, spesso indicata come tra le più formali al mondo, così da non trovarci impreparati al prossimo incontro.

Nonostante i preconcetti, i punti d’incontro tra Italia e Giappone sono più di quanti ci possiamo immaginare. Soprattutto quanto si tratta di gusti alimentari. Basti pensare in primis il cibo: cotture veloci, se non anche crudi a volte, il rispetto della stagionalità, della qualità e della presentazione dei piatti. Non occorre dire che tutto ciò agevola notevolmente l’approccio “alimentare” quando si parla di abbinamento cibo-vino.
Al di là dei punti di contatto, però, spesso le dinamiche relazionali non sono agevolate da una certa distanza culturale, che rende inspiegabili certi comportamenti, che necessita dei “sottotitoli”.
Per questo abbiamo pensato ad una lista di comportamenti da non sottovalutare in Giappone:

1 Mai essere individualisti e cercare di apparire rispetto agli altri. Il singolo per il giapponese è inesistente: famiglia, società per la quale lavorano e lo Stato vengono prima del singolo, tanto che il dipendente di una società non deve mai parlare in prima persona, ma sempre a nome dell’azienda di appartenenza per metterla in risalto.

2 Curare l’aspetto e la pulizia. I vestiti devono essere sempre impeccabili e se ci si macchia è necessario correre subito al primo negozio a comprare un capo sostitutivo. La cravatta, a differenza dell’Italia, è obbligatoria negli appuntamenti di lavoro.

3 Prestate attenzione a tutti gli accorgimenti che vi vengono dati. Fortunatamente, per quanto riguarda gli occidentali, i giapponesi tendono sempre a chiudere un occhio e neanche il giapponese medio è capace di usare nel modo corretto le regole della società, ma dobbiamo tenere ben presente le regole del gioco e cercare di rispettarle. Ad esempio noi italiani tendiamo a trattare in modo identico persone di diversi ceti sociali e ce ne facciamo vanto. In Giappone ciò non è ammesso.

4 Il giapponese è gentile, sempre, ma prima di concludere un contratto vi sottoporrà a mille test e farò passare molto tempo. Per noi ciò può sembrare assurdo, ma dipende dalla diversa concezione del tempo. Mentre per gli Occidentali il tempo è lineare, in Oriente è circolare e dunque il tempo che per noi è “perso” per loro si recupera.
Se non avete più notizie da mesi o anche un anno, non vuol dire che si siano dimenticati di voi. Quindi siate sempre pronti a ricevere una mail da qualcuno conosciuto anche dieci anni prima.

5 Ringraziate sempre e per tutto, dal tempo che vi hanno dedicato al fatto che vi hanno versato il the, e allo stesso modo scusatevi sempre, anche per chiedere di passarvi una penna.

6 A differenza nostra in Giappone è vietato il contatto fisico, anche per una semplicissima stretta di mano. Non è loro usanza, quindi se non allungano loro il braccio per primi, non sta a voi farlo. L’inchino rimane il loro evergreen.

Questi sono solo alcuni dei molti accorgimenti ai quali dovremmo fare attenzione durante il nostro soggiorno in Giappone. Per facilitare l’apprendimento un altro consiglio che ci sentiamo di dare è proprio quello di cercare di comportarci nel modo “meno italiano” possibile. Infatti, alcuni atteggiamenti che per noi possono sembrare normali come il contatto fisico, il gesticolare e addirittura soffiarsi il naso in pubblico, dai giapponesi sono visti come mancanza di rispetto nei loro confronti perché non facenti parte delle loro abitudini e se succede di fare una di queste “gaffe”, non perderanno tempo a farvelo notare con una risatina sottomessa. Siete avvisati!