Oggi parliamo di due “qualità invisibili” che per chi lavora nel settore vitivinicolo sono chiamate in causa ogni giorno, pazienza e perseveranza.
Due competenze “soft” che alcuni hanno più sviluppate o diciamo connaturate, altri meno, e che, in particolare la pazienza, tanto le nominiamo riferendoci agli altri, quanto poco “le utilizziamo” noi in prima persona.
La pazienza in particolare è proprio la qualità che ci consente di dominare le nostre emozioni e di non cadere in balia dell’istinto, della paura, delle preoccupazioni.
Ma perché nel mondo del vino sono necessarie pazienza e perseveranza?
Pensiamo a quanto tempo serve per creare una relazione proficua con un partner internazionale, pensiamo a quanta pazienza serve per poter presidiare meglio un mercato, a quanta perseveranza per non mollare di fronte alla terza volta che andiamo in perlustrazione commerciale in un mercato e torniamo a casa senza ordini firmati.
Per non parlare di chi cerca di entrare nel mondo del vino e si accorge che non basta la passione per il prodotto ma serve una dose di perseveranza pari alla voglia di lavorare in questo settore.
I produttori di vino si confrontano con un elemento che abbiamo ormai ben chiaro essere imprevedibile e di sicuro non soggetto al nostro controllo, la natura. La natura si “nutre” di tempo, richiede quindi pazienza, ma anche la capacità di portare avanti con cura e costanza le azioni necessarie per riuscire a raccogliere “i frutti” dei nostri sforzi.
Nell’epoca contemporanea la pazienza non è tra l’altro più di moda, viviamo un’epoca dove tutto corre veloce, dove l’emozione si esprime con “un click”, con “un’emoticon”, con “un like”, dove tutto è a portata di cellulare e il tempo “presente” sembra non esistere. Mentre la pazienza richiede tempo, richiede di essere nel “qui e ora”, nel presente.
E non caso abbiamo unito alla pazienza la perseveranza, che è la capacità di portare avanti con costanza una determinazione. È la qualità che ci consente di “non mollare” e di sapere vivere il tempo presente e il tempo nel suo scorrere, anche lento, senza “cambiare strada”. La difficoltà del perseverare sta nella determinazione, ovvero nella chiarezza del motivo per cui abbiamo deciso di fare una certa cosa.
In questi giorni che ci ritroviamo tutti a casa, abbiamo però dalla nostra parte la grande opportunità di riscoprire nel nostro “fermarci”, pazienza e perseveranza. Nel nostro stare “dentro” al tempo presente possiamo scoprire l’importanza di “saper aspettare” dominando le nostre emozioni, perché in questo si racchiude l’effetto di chi è “padrone” di queste due qualità invisibili. E crediamo che tanti di noi scopriranno che non è così “ovvio” essere capaci di pazientare e perseverare. La pazienza non è passiva attesa, ma forte dominio di “sé”.
Chiaro quindi che imparare a sviluppare queste due “qualità invisibili” è essenziale.
Come fare?
Vi diamo alcuni suggerimenti, senza certo la pretesa di essere esaustivi, ma solo con l’obiettivo di stimolarvi:
– imposta con chiarezza i tuoi obiettivi.
Dividi gli obiettivi a lungo termine da quelli a breve termine. Per obiettivo a lungo termine intendiamo la visione generale di un progetto. Focalizzarsi su questo tipo di obiettivo serve a mantenere viva la pazienza e trovare la benzina per raggiungere tanti obiettivi a breve termine, piccole conquiste, che ti avvicinano all’obiettivo finale a ti aiutano a non perdere di vista la meta.
Utilizza il confronto con colleghi: chi lavora nel tuo stesso settore può aiutarti a valutare la fattibilità dei tuoi obiettivi, a evidenziare problemi o soluzioni sulla base dell’esperienza pregressa. Il confronto è sempre un momento di arricchimento: non avere paura di condividere le tue idee.
– la prossima volta che decidi di fare una azione su un mercato o di promozione dei tuoi vini, focalizzati bene a definire quali risultati attendi e in quali tempi e assicurati di darti dei tempi verosimili con i tempi del mercato…
– mettiti comodo e rimani 3 minuti in silenzio, privo di dispositivi cellulari, di libri, di tv, di qualsiasi stimolo esterno e senza fare alcunché, nemmeno dormire. Fai solo una cosa, ascoltati.
– allenati ad ascoltare una persona cara, unica cosa concessa è fare domande o parlare della persona
– ricorda che la causa scatenante dell’impazienza non è quasi mai un evento esterno, quanto piuttosto il modo in cui noi vediamo tale evento.
Per sviluppare la pazienza, bisogna avere pazienza: è una meta che richiede tempo e sforzo. Ma è uno di quei risultati che ci fanno fare uno scarto competitive enorme. Provateci anche voi.