Fino a poco tempo fa e a differenza di molti popoli europei, i polacchi non sembravano particolarmente interessati al vino, ne dal punto di vista produttivo ne dal punto di vista del consumo. Tuttavia in anni recenti e molto rapidamente, in Polonia si sta sviluppando una buona cultura del vino.

Ne ha scritto in un articolo recente apparso sul Financial Times (3 febbraio 2017) la celebre giornalista, scrittrice e critico di vino, Jancis Robinson, la quale ricorda come le vendite di vini fermi siano aumentate del 60 per cento negli ultimi 10 anni. La Robinson, invitata a Cracovia da uno dei due più autorevoli magazine di vino polacchi, Czas Wina, scrive “sono sicura di non essere stata l’unica inglese a visitare la Polonia per la prima volta e a rimanere colpita da quanto le città e l’intero Paese sembrino prosperare […]. Presumibilmente il consumo di vino è un riflesso di tale prosperità […]”.

Tuttavia non si tratta solo di consumo. Infatti, in parte a causa dei cambiamenti climatici, in Polonia si sta tornando a produrre vino. Sì, tornando, poiché già in epoca medievale in questi territori si coltivava la vite e si produceva vino, che con l’abbassarsi delle temperature nei secoli successivi è stato sostituito da birra e spiriti. E anche se nella Slesia (regione dell’Europa centrale, storicamente parte della Prussia e che oggi si estende a sud ovest della Polonia, per la maggior parte, ma anche in Repubblica Ceca e Germania, ndr.) si è continuato a produrre vino per uso domestico, il consumo di vino era circoscritto alle importazioni, soprattutto di Tokaji della vicina Ungheria, non a caso apprezzato per la sua robustezza.

Oggi la situazione sta cambiando rapidamente. “La maggior parte dei vitigni piantati, viste le rigide condizioni climatiche continentali, sono ibridi come Solaris, Rondo e soprattutto Regent (considerato vantaggiosamente compatibile con l’affinamento in botti di rovere francese), che matura abbastanza velocemente da sfuggire alla minaccia dell’inverno polacco. Tuttavia anche il Pinot Noir sta diventando popolare” aggiunge Jancis Robinson.

Ci sono già più di 200 ettari coltivati, soprattutto nel sud del Paese, ma la crescente popolarità del vino in Polonia ha portato gli osservatori a prevedere che non ci vorrà molto prima che si raggiungano i 1.000 ettari di superficie vitata. Il Wine & Spirit Education Trust lavora attivamente con quattro istituti che si occupano di educazione al vino e anche se di una popolazione di 38 milioni si stima che solo un milione di consumatori sia responsabile del boom del vino in Polonia, questi sono decisamente entusiasti e i presupposti per un ulteriore sviluppo sono ottimi.

E si sa, dove c’è spazio per il vino locale, c’è spazio per la cultura del vino. In Polonia, rispetto ad altri Paesi del mondo dove il lavoro da fare è molto più radicato negli usi e consumi, una reminiscenza del consumo di vino è già presente e i segnali di una ripresa sono evidenti. Dunque “na zdrowie!”.