Gli Stati Uniti, in genere, sono sempre un passo avanti rispetto a tutti gli altri Paesi, ma in questo periodo di emergenza Coronavirus hanno addirittura preso la rincorsa e surclassato ogni concorrente.
Per quanto riguarda il mercato del vino – come riportato dal noto magazine Wine Business International – i consumatori più affezionati non si sono lasciati spaventare quando, poco prima del lockdown, si sono venute a creare lunghe code davanti alle enoteche. Hanno aspettato pazientemente diverse ore pur di fare una buona scorta. Nella sola Pennsylvania, ad esempio, si è venduto in una sola giornata un quantitativo pari a 30 milioni di dollari di sole vendite di alcolici. Il risultato? Numerosi wine shops statunitensi, per evitare assembramenti, hanno avuto l’ordinanza di chiusura da parte delle amministrazioni locali.

La crescita delle vendite però, non si è arrestata, ma si è spostata, a quel punto, sui canali online. Rich Bergsund, il CEO di Wine.com (uno dei più grandi e-commerce statunitensi dedicati al vino), ha affermato che solo nel mese di marzo le vendite sulla sua piattaforma sono più che raddoppiate, con un fatturato giornaliero che supera il milione di dollari, pari a circa 500 mila bottiglie. “Abbiamo avuto la necessità” ha dichiarato Bergsund – di assumere 300 nuovi impiegati in sei Stati differenti, per mantenere il ritmo di vendita richiesto”.
I clienti di Wine.com si sono appassionati sempre più al canale di vendita online grazie anche alla possibilità di ricevere consigli da veri e propri sommelier che, al di là dello schermo, cercano di soddisfare al meglio ogni richiesta, facendo scoprire anche ai meno esperti novità da tutto il mondo.

Secondo una stima di Nielsen nel solo mese di marzo le vendite di alcolici negli Stati Uniti sono cresciute del 55%. Tuttavia, questa stima non mostra un quadro totalmente positivo per il mercato del vino, in quanto una grossa fetta di questa percentuale è rappresentata dagli hard seltzers, le cui vendite sono cresciute del 106%.

Rimane comunque ancora in sospeso un punto interrogativo. Infatti, la domanda che si pongono gli esperti del settore in questo periodo è se le vendite continueranno a crescere in questa maniera anche in futuro, specialmente una volta che la recessione (a quanto pare inevitabile) si farà sempre più incalzante e molte persone rimarranno senza lavoro. A questo proposito, la vice presidente di Nielsen’s Beverage Alcohol Practice Area, non ha dubbi e prevede che si avrà una decrescita sempre più marcata quanto più gli americani perderanno la loro occupazione.
È da aggiungere, tuttavia, che non si tratta solo di una mera questione di mercato, in quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha tenuto a precisare in proposito che molte persone potrebbero anche usare l’alcol come strumento di difesa psicologica durante il periodo di confinamento in casa. A questo punto, sono immaginabili le gravi ripercussioni che ciò potrebbe avere sul loro futuro e su quello delle loro famiglie.

Supposizioni, queste, che comunque non danno risposta ai molti quesiti sul futuro che ci aspetta. L’unica certezza riguardo al mercato del vino è che al momento le vendite crescenti fanno ben sperare, ma si procede navigando a vista.