Uno degli ultimi articoli scritti da Christina Jelski per Wine Spectator propone un’interessante analisi di uno dei trend più recenti del mercato americano.
Secondo Goldman Sachs, il settore della birra sta attraversando un momento di crisi principalmente dovuto al fatto che i millennials preferiscono sempre di più bere vino e superalcolici piuttosto che birra. I baby boomers, che stanno andando ormai in pensione e che hanno quindi la tendenza a consumare meno bevande alcoliche, sono sostituiti da nuove generazioni che magari bevono meno ma, quando lo fanno, preferiscono affidarsi al segmento premium, scegliendo la qualità rispetto alla quantità.
Tutto ciò ha fatto sì che Goldman Sachs abbia abbassato le aspettative per il settore della birra nel corso dei prossimi due anni, prevedendo un ribasso dello 0,7% nel 2017 e dello 0,3% nel 2018. Le perdite colpiranno soprattutto il settore core domestic, ovvero tutti quei marchi come Budweiser, Miller Lite e Coors Light per i quali si prevede una perdita del 3% da qui e per tutto il 2018.
A peggiorare la situazione ci si mettono anche le birre artigianali, che sono state il fiore all’occhiello del settore nel corso degli ultimi anni ma che ora stanno affrontando una significativa decelerazione.
Christine Jelski prosegue citando quanto raccolto da Impact Databank sul mercato del vino negli Stati Uniti. Si tratta di un mercato destinato a crescere dell’1,1%, raggiungendo i 330 milioni di casse nel 2017. Quello dei superalcolici invece crescerà del 2,5%, arrivando a 228 milioni di casse. Numeri supportati da una crescita del consumo pro capite di vino e di superalcolici, rispettivamente dello 0,3% e dell’1,6%, in contrasto con una riduzione dell’1,4% di quello di birra.
Inoltre i superalcolici sono destinati a superare la birra: nel 2006, la differenza tra birra e superalcolici era di 13,5 miliardi di dollari mentre nel 2016 era solo di 6 miliardi di dollari.
Lo stesso discorso vale anche per il settore vinicolo, cresciuto del 26% dal 2005, raggiungendo i 46 miliardi di dollari. La crescita del settore è guidata dai vini californiani, soprattutto quelli venduti a più di 10 dollari a bottiglia, fiancheggiati dalle sempre più apprezzate bollicine, che cresceranno dell’8% , raggiungendo così la cifra record di 22 milioni di casse vendute nel corso di quest’anno.
La crescita dei vini del segmento premium, ovvero quelli venduti a più di 10 dollari, è testimoniata da importanti acquisizioni in questo settore come il fatto che Constellation abbia comprato Schrader e che Jackson Family Wines abbia aggiunto interessanti Pinot Noir premium della California e dell’Oregon alla sua offerta.
Goldman ritiene che questi sviluppi si devono soprattutto ai consumatori sotto i 34 anni d’età, che bevono meno rispetto alle generazioni precedenti, e a quelli tra i 35 e i 44 anni che preferiscono vino e superalcolici rispetto alla birra.
Per quanto riguarda il settore dell’e-commerce, le vendite di birra sono notevolmente inferiori rispetto a quelle di vino e superalcolici.
Quindi, per concludere, il mercato della birra si trova di fronte ad una sfida difficile adesso e per i prossimi anni, a vantaggio di vino e superalcolici, destinati a crescere ed aiutati soprattutto da una nuova e più avventurosa generazione di consumatori, sempre più pronta ad allargare i propri orizzonti ed il proprio mobiletto degli alcolici rispetto a quelle precedenti.