Può apparire paradossale ma chi è attratto dal lavorare nel mondo del vino avrà più opportunità di trovarlo senza mettere al primo posto la ricerca.
Cerchiamo di spiegarci meglio.
Spesso ci viene posta la domanda: “Mi piacerebbe lavorare nel settore vitivinicolo, come faccio?”.
Innanzitutto senza avere l’ansia di trovare presto una collocazione perché questo ti allontanerà fortemente dalla possibilità di lavorare in questo settore.
Altre volte ci viene detto: “ho una grande passione per il vino, ho anche conseguito il diploma di sommelier. Vorrei trasformare questa mia passione in lavoro, come faccio?”.
In quest’ultima domanda si annida, spesso, un errore di fondo e cioè che il vino, essendo un prodotto particolare, anomalo, un incredibile trasmettitore di piacevolezza, di conseguenza non risponda ai canoni classici delle altre professioni.
Questa aspettativa illusoria spinge molti a cercare lavoro nel comparto del vino come se l’appassionato di moto ambisse a correre nella campionato della Moto GP.
Affinché questa passione possa creare i presupposti utili per entrare a lavorare in questo settore paradossalmente va prima smontata.
Nei nostri corsi, seminari, lezioni in vari master italiani, passiamo le prime ore a “smitizzare” proprio il lavoro nel mondo del vino.
Ma non per disilludere i nostri interlocutori quanto invece per aiutarli a mettersi nella carreggiata corretta.
E la strada giusta, a nostro parere, è rappresentata da tre elementi fondamentali: le attitudini, la conoscenza e gli obiettivi.
L’analisi “cruda” di questi tre aspetti è l’unica strada per poter percepire chiaramente le motivazioni che ti portano a vedere nel vino una interessante opportunità professionale.
Non significa rinunciare alla passione del vino o a quella del viaggiare, ma evitate in tutti i modi di pensare che tutto questo faccia di voi un export manager perfetto per le imprese del vino.

Lavorare nel vino: chi non cerca trova
Come trovare lavoro nel mondo del vino senza “cercarlo”