Un Master per pensare internazionale. La quarta edizione del Master della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige in Wine Export Management, che forma futuri professionisti dell’export, è terminato da alcune settimane e, neanche il tempo di tirare le somme dell’edizione appena conclusa, che già trapelano alcune indiscrezioni sulla prossima edizione che partirà i primi mesi del 2017.
Si dichiara molto soddisfatto del semestre appena trascorso Massimo Bertamini, Responsabile del Dipartimento Istruzione Post Secondaria e Universitaria della Fondazione e rivela: “Stiamo già pensando alla prossima edizione e possiamo già anticipareche il prossimo anno vedrà una focalizzazione ancora più forte sulle dinamiche legate all’export del vino ed un coordinamento più approfondito di tutte le attività che affiancheranno alla teoria anche un’applicazione ancora più pratica. “.
I 25 partecipanti dell’edizione 2016 , selezionati tra un gruppo di agguerritissimi candidati provenienti da tutta Italia, hanno avuto la possibilità di apprendere durante l’esclusivo percorso formativo come diventare o affinare le competenze come Wine Export Manager.
“Cosa significa fare Wine Export management oggi? Il WEM implica un complesso di conoscenze e competenze. L’export, infatti, è solo l’attività terminale di un processo di azioni che devono far essere l’azienda pronta ed adeguata ai mercati internazionali. Per questo è necessaria una figura come il Wine Export Manager, o figure analoghe che ne condividano gli obiettivi e le competenze, biglietto da visita dell’azienda sui mercati, in grado di raccontare l’identità di un brand” racconta Bertamini.
L’Executive Master ha proposto lezioni di approfondimento e testimonianze di protagonisti del settore che vanno dalla fase della produzione a quella del vero e proprio export management. Il tutto attraverso numerose esercitazioni, e attività di simulazione guidata in modo da fornire al partecipante sia solidi fondamenti teorici sia esempi pratici.
“Sintetizzare il WEM non è un’impresa semplice; è stato un periodo intenso e ricco di sfide quotidiane. La possibilità che ci è stata fornita di affrontare casi aziendali reali, osservandoli da diverse prospettive sotto la guida di docenti esperti e la totale immersione in ambiziosi progetti da sviluppare con colleghi con un bagaglio formativo completamente differente, credo rappresentino la marcia in più di questo Master” dice Pietro Alfieri, 25enne casertano che ha partecipato al Master.
Non solo teorica e aspetti pratici, ma anche riflessioni di carattere “filosofico e motivazionale”: “Il master ha rappresentato un percorso formativo incentrato sugli aspetti basilari e teorici utili alla professione, spingendosi anche verso concetti “filosofici e motivazionali” che possono rivelarsi di grande aiuto per affrontare le sempre più comuni problematiche del mondo del lavoro” racconta Angelo Trombatore.
Emanuele Bertazzo delinea invece così la sua partecipazione: “Il master mi ha aperto gli occhi, ha suscitato in me quegli interrogativi e quella consapevolezza che sono alla base di ogni azione di marketing e vendita in Italia e all’estero; capire infatti chi si è, i tratti somatici che individuano una realtà vinicola, i propri prodotti, la visione personale di un territorio ed il know-how che ci differenzia rispetto ai competitor nazionali ed internazionali, sono le fondamenta per la corretta impostazione di una vision e di una mission coerenti e veritiere, il presupposto indispensabile per ogni ambizione di successo”.
Molta attenzione anche all’aspetto relazionale, che non va mai dimenticato, in un settore come il vino dove il racconto e l’efficacia del messaggio sono molto del lavoro da svolgere per un Wine Export Manager: “Dai docenti, ai colleghi di percorso, con cui si è creato un gruppo di venticinque appassionati, intenditori e lavoratori nel mondo del vino abbiamo creato un team di lavoro solido e vario. Questo è la conferma dell’importanza delle relazioni nel nostro mondo, ed è una delle principali lezioni che abbiamo appreso in questi sei mesi” conclude Sabina Pellegrini.