E’ veronese la prima delegazione italiana di viticoltori a portare la solidarietà del mondo vinicolo scaligero ai colleghi californiani della Napa Valley e di Sonoma che hanno visto andare in fumo migliaia di ettari di vigneto, con moltissimi morti, centinaia di dispersi e oltre 20 mila sfollati senza casa, a causa di un incendio di proporzioni gigantesche, divampato domenica notte di 15 giorni fa.
Wine Meridian assieme ad una delegazione di produttori della Coldiretti, sono andati in Napa per consegnare una busta con alcune centinaia di dollari raccolti tra i viticoltori presenti alla trasferta, ma soprattutto grazie alla generosità di un paio di cantine veronesi, la GianniTessari e le cantine Farina, oltre a una donazione di Wine Meridan stesso. La consegna è avvenuta un paio di giorni orsono nelle mani della delegata della Napa Valley Community Foundation a Claremont Way, una cittadina all’inizio della zona maggiormente colpita.
“La situazione a distanza di 15 giorni si sta rivelando in tutta la sua drammaticità – ha raccontato il direttore di Wine Meridian, Fabio Piccoli – e probabilmente ci vorranno anni per capire la reale portata del disastro ambientale e i danni che avrà apportato alla produzione vinicola di quella zona, una delle più importanti al mondo, non solo per la produzione di vino in se, ma per l’enorme indotto turistico che genera. L’autista, che ci ha portato sui luoghi dell’incendio e a visitare alcune cantine tornate eroicamente all’attività, ci ha detto che aveva ripreso a lavorare soltanto due giorni prima, i turisti, decine di migliaia ogni giorno prima dell’incendio, sono letteralmente scomparsi”.
In effetti il cuore dell’incendio è ancora difficilmente raggiungibile, ma anche le zone vicine, lambite dalle fiamme più esterne, sono ancora in una situazione di emergenza: “Noi dopo un pomeriggio a visitare la zona – prosegue Piccoli – avevamo tutti la gola irritata, l’aria resta inquinata e l’odore da bruciato è ancora forte. Nonostante questo l’80 per cento delle cantine è già tornato all’attività, la capacità di reazione è stata incredibile, noi siamo stati a visitare una cantina e il ragazzo che ci ha guidato nel tour aveva avuto la casa bruciata ed era uno sfollato con moglie e figlioletto di due anni e nonostante questo era tornato al lavoro. Il suo racconto ci ha commosso”.
Tra le case vitivinicole di fama mondiale seriamente danneggiate anche nomi famosissimi nel panorama vitivinicolo come William Hill Estate Winery e le cantine Signorello Vineyards, Stags’ Leap and Chimney Rock, di cui è proprietaria in parte la Marchesi Antinori.
“Consapevoli che il nostro aiuto è una goccia nel mare delle necessità che hanno i vignaioli californiani in questo momento – conclude Fabio Piccoli – ci siamo sentiti di promuovere questa raccolta fondi come gesto di vicinanza a quelle realtà, sapendo che saremmo andati nelle zone colpite per un tour di formazione, non potevano fare finta di nulla e il gesto è stato molto apprezzato, anzi la segretaria della Fondazione si è commossa. Vedere le ruspe sradicare le viti bruciate è stato un dolore intenso per tutti, una vita di lavoro andata in fumo, un danno ambientale immenso, un colpo al tessuto economico della California che avrebbe messo in ginocchio chiunque, ma non la tempra dei viticoltori della Napa che, ne sono certo, sapranno trarre opportunità di crescita anche da questo dramma, almeno questo è quello che gli abbiamo augurato”.

Parte da Wine Meridian una colletta per aiutare Napa Valley
Abbiamo portato il nostro piccolo contributo a supporto delle zone colpite dall’incendio in Napa e Sonoma