Come hanno reagito le aziende vitivinicole all’emergenza sanitaria? Da tempo ci chiediamo in che direzione stanno andando le strategie di assestamento e quelle di previsione per il prossimo futuro.
Per
Tommasi Family Estates, azienda produttrice con sede in Valpolicella, ma anche coinvolta nel mondo della ristorazione e dell’accoglienza, il bilancio 2019 si era chiuso positivamente con una crescita media del 2,5%, e il 2020 era iniziato con le migliori prospettive. Poi da febbraio l’emergenza Covid 19: la ristorazione ha avuto una battuta d’arresto, mentre la grande distribuzione e l’on-line si sono rivelate in rialzo e buoni contrappesi su cui fare affidamento.

“Grazie alla GDO e all’on-line in Italia e ad alcuni mercati esteri il lavoro ha fortunatamente avuto una continuità per noi, anche se rallentato, chiaramente” spiega
Piergiorgio Tommasi. “Dal punto di vista della distribuzione geografica, ci sono alcuni mercati esteri maggiormente orientati all’Horeca che hanno avuto una battura d’arresto, ed altri che, poiché hanno un’impostazione più retail, stanno continuando a fare ordini. Ad esempio i Monopoli in Scandinavia e Canada, o il settore retail e on-line negli Stati Uniti”.

A fronte delle mutate condizioni, la comunicazione del Gruppo si è adeguata al rapido cambiamento delle modalità d’acquisto dei consumatori, puntando su una forte presenza digitale (social e webinar principalmente) e aumentando le tipologie di servizio ai propri clienti. È allo studio inoltre una piattaforma, pensata non solamente come un’e-commerce, ma come un vero e proprio portale di servizio per la vendita diretta.

Essendo presente in modo importante anche nel canale retail, Tommasi ha ritenuto di puntare su un servizio puntuale e un dialogo costante con la forza vendita, tanto che nei giorni scorsi si sono svolti i “Tommasi digital days“.
“Per far fronte a questa emergenza ci siamo mossi subito abbracciando la modalità digitale e dividendo l’Italia in tre fasce: nord, centro, sud” continua Piergiorgio Tommasi. “Abbiamo organizzato dunque incontri per area geografica con i nostri agenti, coinvolgendo anche i nostri enologi, aggiornandoli su come sta andando la gestione della campagna, degustando i nostri nuovi vini e parlando di strategie commerciali. Con gli agenti all’estero abbiamo fatto la stessa cosa, ma in modo individuale perché ogni mercato ha specifiche peculiarità”. Sono stati inoltre organizzati i Digital tasting, “un nuovo sistema che abbiamo messo in atto per coinvolgere i nostri agenti ed importatori ed invitare i loro clienti trade e finali per delle degustazioni dedicate”.

Per quanto riguarda il mondo dell’Ospitalità, Villa Quaranta Tommasi wine hotel & Spa in Valpolicella e Caffè Dante Bistrot in centro storico a Verona sono centri nevralgici e di primaria importanza per l’economia del gruppo e per questo oggetto di investimenti che hanno portato alla creazione del sito www.tommasiristobond.com, un’iniziativa che la famiglia Tommasi ha voluto lanciare con le proprie attività di ristorazione. “Quello che pensiamo, con discreta sicurezza, è che ci vorranno diversi mesi prima di tornare ad una normalità e anche dopo saranno sicuramente cambiate le abitudini e il modo di ragionare delle persone che avranno sperimentato nuove forme di servizio come l’home delivery (che anche noi abbiamo attivato da poco) ed il take-away. Ci saranno degli inevitabili cambiamenti e dobbiamo essere pronti” continua Piergiorgio Tommasi.

Nel futuro che attende Tommasi Family Estates ci sono dei valori chiari: “Da questa emergenza abbiamo imparato che un’azienda deve essere socialmente responsabile, sostenibile ed organizzata. Essere organizzati vuol dire avere prontezza di reazione e servizio, creatività e soprattutto strategia: dunque idee chiare di un obiettivo, ma anche flessibilità di pensiero per poterlo stravolgere. D’altronde abbiamo capito che tutto può accadere, da un momento all’altro” conclude Piergiorgio Tommasi.