Dopo il grande successo delle scorse edizioni, torna per il settimo anno consecutivo Solo Italiano 2017. L’evento, creato da I.E.M. (International Exhibition Management) per promuovere e valorizzare il vino del Bel Paese, fa tappa nelle due maggiori città russe: Mosca il 6 giugno e San Pietroburgo l’8 giugno.
Le aziende partecipanti sono al centro di un ricco programma di seminari, degustazioni guidate, conferenze stampa e cene promozionali. Un format ideato per favorire l’incontro diretto tra i produttori italiani e professionisti di settore (importatori, distributori, sommelier, canale HORECA), giornalisti, opinion makers e consumatori di alto profilo del mercato russo.
Lo Stivale ha saputo mantenere il primato fra gli importatori di vino nel 2016, incrementando le vendite in valore e quantità (189 milioni di euro, +4,1% sul 2015, per 609 mila ettolitri, +5,2%). Aumenta, in parallelo, il divario con la Francia, che cala dal 23% al 18% raggiungendo la Spagna – terzo partner commerciale della Russia – mentre Georgia e Abcasia si attestano su quote di mercato più modeste (8% e 6%).
Fiore all’occhiello della produzione italiana sono i vini fermi imbottigliati (che in Russia costituiscono il 70% dell’import di vino in valore). La performance del Bel Paese vale 123 milioni di euro (+4,1%) e corrisponde al 26% del comparto, mentre la Francia cede il passo e si ferma a 86 milioni di euro (+0,1%) con una quota di mercato del 18%. Un trend incoraggiante, considerando che nel 2011 i cugini d’Oltralpe esportavano il 28% dell’imbottigliato in valore, e l’Italia solo il 22%. La sfida si gioca nel rilancio del comparto spumanti. Anche qui l’Italia si conferma primo fornitore, ma è incalzata dalle bollicine francesi. Il Bel Paese vale il 58% del mercato complessivo, contro il 32% francese e il 6% spagnolo; mantiene tassi positivi, seppur più modesti (+3,5% in valore con 62 milioni di euro, +2,5% in quantità per 173 mila ettolitri), in un contesto complessivo abbastanza dinamico: l’import totale degli spumanti nel 2016 vale 106 milioni di euro (+11,5%) per 264 mila ettolitri (+9,7%).
(dati Wine Monitor Nomisma)