Nascono la nuova Doc “delle Venezie” e l’Igt “Trevenezie”, che racchiudono il mondo produttivo del Pinot Grigio, quarta varietà di uva coltivata in Italia, di tre regioni italiane: Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia.
Il nuovo Pinot Grigio Doc ‘delle Venezie’ comprenderà la produzione della vecchia IGT e tutta la produzione del Pinot Grigio DOC del Triveneto, che costituisce oggi l’85% della produzione complessiva nazionale e il 43% di quella mondiale, con circa 2 milioni di ettolitri (260 milioni di bottiglie) distribuiti su oltre 20 mila ettari: circa 11.500 ettari in Veneto, 6.000 in Friuli Venezia Giulia e 2.800 nella sola provincia di Trento. 

Non è stato un percorso certamente facile quello promosso da Unione Italiana Vini, ma è l’esempio di una “risposta concreta di riorganizzazione del sistema delle DOC verso un modello di aggregazione territoriale e produttiva che facilita il percorso di promozione e valorizzazione identitaria del Pinot Grigio”, come l’ha definito Paolo Castelletti, Segretario Generale Unione Italiana Vini.
Il lavoro è stato coordinato nell’ultimo anno da Albino Armani, presidente dell’ATS (Associazione Temporanea di Scopo), che ha guidato questo ambizioso progetto fino ad oggi e che è pronto a gestire il costituendo Consorzio.
“Strumento grazie al quale sarà possibile riorganizzare e valorizzare la produzione di Pinot Grigio del Triveneto, riferimento nazionale per questa varietà. La nuova Doc sarà garanzia di migliore qualità, controlli efficaci delle produzioni e valorizzazione di un vino che in tutto il mondo è sinonimo di italianità” ha commentato Antonio Rallo, Presidente di Unione Italiana Vini. 
D’ora in poi dunque ci sarà un unico modo di intendere il Pinot Grigio sulle tre regioni, riferimento nazionale e mondiale per la produzione di questa varietà, che all’estero ha un grande appeal, soprattutto nel nord America.
Tutto questo è stato reso sicuramente possibile dalla determinazione e dalla disponibilità ad interloquire dei soggetti coinvolti nella filiera che “hanno consentito di individuare un terreno comune su cui dialogare e progettare in sinergia il futuro della denominazione. Ora la filiera potrà muoversi finalmente come sistema organizzato costituendosi in Consorzio di Tutela, che speriamo possa essere attivo dal 1 marzo, e portando gli standard qualitativi di produzione a un deciso innalzamento. Il mercato guadagnerà in stabilità, accompagnata da una visione condivisa delle strategie di promozione che permetterà al Consorzio di aprire a nuove prospettive di crescita nel panorama internazionale” ha concluso Albino Armani, Presidente Associazione Temporanea di Scopo (ATS) Doc ‘delle Venezie’.
L’iniziativa è sicuramente un esempio virtuoso, come se ne vedono ancora pochi in circolazione, di volontà di fare squadra; un modello di semplificazione del sistema delle Doc che si auspica possa diventare replicabile per altre realtà vinicole italiane.