La pagina Facebook di Assoenologi ha ospitato l’incontro dal titolo “The Wine Net chiama Italia: il ruolo della cooperazione nella ripartenza del vino italiano”.
Nata nel 2017, The Wine Net è la prima rete nata per unire, valorizzare e promuovere l’eccellenza della Cooperazione vitivinicola italiana con l’obiettivo di valorizzare i territori e le denominazioni di cui sono piena espressione. Ne fanno parte 7 produttori di 6 regioni, con una capacità produttiva di 36,5 milioni di bottiglie ed un fatturato di oltre 120 milioni di euro.
La cooperazione in questo periodo complesso e difficile ha dimostrato di saper dare una risposta concreta al mercato attraverso la GDO ma anche guardando oltre, verso un orizzonte qualitativo insperato sino a pochi anni fa. L’importanza ed il radicamento del sistema della cooperazione vinicola all’interno del panorama produttivo italiano, sono stati un’ulteriore conferma della necessità di costruire reti d’impresa in grado di puntare sulla qualità e di valorizzare prodotti e territorio.
Protagonisti dell’incontro online sono stati Riccardo Cotarella (presidente di Assoenologi), Daniele Accordini (direttore della Cantina Valpolicella Negrar e presidente di The Wine Net), Paolo Bernabei (titolare di enoteca e vendita vini online Bernabei), Giuseppe Palmieri (Restaurant Manager di Osteria Francescana), Alessio Puntel (responsabile dell’agenzia Heart&Vino) e Maura Latini (AD di Coop Italia).
In apertura Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, ricorda l’importanza del sistema cooperativo: “Il 55% del vino è prodotto da cooperative, ma la questione non è soltanto quanto producono ma come producono. Fino a 10 anni fa si andava a scaricare l’uva nelle cooperative, ora per fortuna non è più così, ci sono progetti validi e quando una cooperativa si muove bene è come un elefante che entra in cristalleria senza rompere nulla”.
Gli fa eco il giornalista Daniele Cernilli, moderatore dell’incontro: “Ricordiamo che le coop sono un fenomeno anche di carattere sociale, se alcuni produttori coltivano ancora oggi piccoli appezzamenti è grazie alla cooperazione vinicola. Esistono delle regioni come il Trentino, l’Alto Adige, la Sardegna, l’Abruzzo dove le cooperative sono fondamentali.
Daniele Accordini, direttore della Cantina Valpolicella Negrar e presidente di The Wine Net pone l’accento sull’importanza di lavorare uniti attraverso le reti: “Wine Net è una rete d’imprese nata nel 2017, parliamo di cooperative che lavorano in maniera sinergica e non competitiva. Tutte le nostre coop imbottigliano ed il 40% della nostra produzione viene esportata. Ne fanno parte Cantina Valpolicella Negrar (Veneto), Cantina Produttori di Valdobbiadene – Val D’Oca (Veneto), Cantina Pertinace (Piemonte), Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano (Toscana), CVA Canicattì (Sicilia), Cantina Frentana (Abruzzo), La Guardiense (Campania), 7 straordinari produttori che rappresentano 6 tra i migliori territori produttivi italiani”.
“Oggi cosa significa Cooperativa?” si domanda Accordini: “significa fare assistenza viticola su aspetti tecnici ed amministrativi, impegnarsi concretamente nella sostenibilità e nella produzione biologica, garantire un reddito ai viticoltori mediamente superiore al mercato. Ci relazioniamo con la GDO (40% del mercato, 14 mln di bottiglie), l’Horeca (23% mercato, 8,3 mln bottiglie) e la vendita online (1% del mercato, 400 mila bottiglie).
Cosa abbiamo fatto per sostenere le nostre aziende durante questa emergenza?
Abbiamo fatto assicurazioni sanitarie, sconti finanziari e sconti in merce su tutta la gamma di prodotti, sostenuto la clientela rendendo più flessibili i pagamenti dello scaduto, abbiamo garantito anticipi provvigionali agli agenti Horeca”.
Le cooperative hanno sempre avuto un importante alleato nella GDO, sottolinea Cernilli, presentando Maura Latini, AD di Coop Italia. “L’eccezionalità dell’emergenza Covid-19 ha cambiato le carte in tavola” sottolinea Latini “abbiamo perso il 35-40% dello scontrino. È cambiata molto la frequentazione dei negozi, ad esempio quando non si poteva uscire dai confini comunali, le vendite sulle grandi superfici sono crollate del 50% mentre sono aumentate quelle delle piccole. È cresciuto di più il vino da tavola rispetto al vino DOC e DOCG, gli spumanti hanno perso totalmente la campagna pasquale tranne il Prosecco che è riuscito a fare un +10-11% grazie agli appuntamenti per gli aperitivi online.
Nelle prime settimane di giugno per fortuna il vino da tavola ha cominciato a rientrare nei suoi ranghi, mentre il DOC e DOCG sono tornati a crescere del 10-15%. Gli spumanti hanno fatto un +30-40% da giugno in poi”.
Dopo questo excursus sull’andamento della GDO, Cernilli concentra il dibattito su un tema che sta acquisendo sempre più valore: il rapporto tra il mondo della cooperazione e l’alta ristorazione.
A questo proposito interviene Giuseppe Palmieri, Restaurant Manager di Osteria Francescana: “Ci sono delle grandi novità, non dimentico che nel 2002 ebbi la fortuna di andare a fare il mio primo Expo del Bordeaux grazie ad una cooperativa.
Modena è un esempio virtuoso di queste realtà brillanti. La Sicilia ha investito per la grande ristorazione sul mondo cooperativo. La proposta delle cooperative è in grande crescita e punta sull’italianità. La netta apertura da parte del mondo dell’alta ristorazione, è dovuta alla credibilità ed al rapporto qualità-prezzo dei prodotti proposti. Ricordo che le coop che si sono affidate ad agenti e si sono presentate da noi, hanno tutte iniziato a collaborare ed i risultati al momento sono molto incoraggianti. Io invito le coop ad essere coraggiose, ad avvicinarsi al mondo della grande ristorazione. Credo che questo sia il periodo giusto”.
Ed il rapporto tra cooperazione ed enoteche? Domanda Cernilli a Paolo Bernabei (titolare di enoteca Bernabei): “Sento parlare troppo dell’Alto Adige, è la Svizzera dell’Italia, è una eccellenza. Io mi soffermerei sulle altre regioni, soprattutto sul Lazio. I vini laziali non sono diventati grandi vini, anche perché non hanno avuto il coraggio di unirsi in una cooperativa.
La coop è il futuro ma deve differenziare maggiormente le categorie, bisogna attivare una differenziazione del brand anche all’interno della produzione delle cooperative per evitare la guerra dei prezzi e non andare a colpire la marginalità. Bisogna tenere presente che l’online è ormai una realtà in piena crescita, per fare un esempio noi il 30 aprile di quest’anno con Wine Net abbiamo fatto lo stesso fatturato dell’intero 2019, il vino online da noi è cresciuto del +612%. Le bollicine sono cresciute del +375%, lo Champagne del +66%. Si è riscoperto l’orgoglio nazionale.
In conclusione Alessio Puntel, responsabile dell’agenzia di commercio vino Heart&Vino, concentra il suo intervento sull’evoluzione della figura dell’agente nel mondo del vino: “Il ruolo delle coop nell’Horeca sta crescendo. Chi può davvero rappresentare un territorio se non una cooperativa?
Il mondo dei consumatori vive anche di racconti, riuscire a trasmettere delle esperienze rappresenta una parte del nostro lavoro, è fondamentale raccontare quello che succede dietro una bottiglia. Penso che ci sia un grande valore dietro al sistema delle coop, riuscire a divulgare e promuovere il territorio è fondamentale.
Il lavoro degli agenti non è più quello solo di vendere ma di essere ambasciatori della cultura vinicola italiana”.