Talvolta nella gestione del rapporto con i fornitori, un’azienda di vino si ritrova a dover gestire molta, forse troppa, burocrazia al fine di garantire la sicurezza della filiera con cui il prodotto viene realizzato.
C’è, però, una certificazione che viene in soccorso e che permette alle aziende di cui ne sono provviste di ridurre i costi complessivi della gestione della supply chain e di aumentare nello stesso tempo il livello di sicurezza per clienti, fornitori e consumatori.
Stiamo parlando del BRCGS (Brand Reputation through Compliance). Il BRCGS è uno standard globale specifico per la sicurezza dei prodotti agroalimentari ed è uno degli strumenti operativi utilizzati per la due diligence (cioè essere in grado di dimostrare che sono state prese tutte le misure ragionevoli per evitare un incidente o un danno) e per selezionare i fornitori della filiera agroalimentare.
Abbiamo chiesto ad Anna Lonardi, responsabile qualità e sicurezza di Grafical, azienda leader nel settore della stampa e del packaging, di spiegarci perché la sua realtà ha scelto di dotarsidal 2015 di questa certificazione.
Perché ha senso ottenere questa certificazione per il mondo del vino?
“Il 95% dei prodotti che trattiamo sono imballaggi secondari (etichette) che vengono applicate su una barriera funzionale, ad esempio il vetro nel caso del vino, mentre solo il 5% dei nostri prodotti viene a contatto indiretto con l’alimento, non sarebbe, quindi necessario, gestire il processo secondo standard creati ad hoc per i produttori di imballaggi primari pensati per il food contact. Abbiamo comunque deciso di certificarci perché vogliamo garantire ai nostri clienti il controllo costante del nostro processo con la massima efficienza, trasparenza e sicurezza” spiega Anna Lonardi.
“La certificazione si basa su requisiti molto severi e seri, di fatto è una certificazione di qualità della filiera” continua Anna Lonardi.
I requisiti dello standard sono relativi al sistema di gestione della qualità, al sistema HACCP e ai programmi di prerequisiti pertinenti, compresi i requisiti GMP (Good Manufacturing Practice), GLP (Good Laboratory Practice) e GHP (Good Hygiene Practice).
La certificazione secondo lo standard globale comprende la valutazione dei locali, dei sistemi operativi e delle procedure di un’azienda. Il mantenimento della certificazione richiede l’adesione all’ultima versione dello standard, che viene rivisto regolarmente ogni anno.
I vantaggi del BRCGS
“Questo tipo di certificazione viene in soccorso anche nel caso specifico di alcuni mercati mondiali in cui nel settore GDO questa certificazione è richiesta obbligatoriamente” aggiunge Anna Lonardi. I più importanti operatori della distribuzione e le maggiori industrie europee del settore talvolta impongono ai loro fornitori l’obbligo della certificazione BRCGS.
“Inoltre, molte volte i clienti ci chiedono di compilare informative e questionari per garantire determinati standard qualitativi. Ecco che questa certificazione ci permette di bypassare molti step ed evitare burocrazia che appesantisce i processi”.
“Spesso i nostri clienti sono costretti ad effettuare Audit presso i propri fornitori, invece, essendo l’azienda certificata BRCGS non è necessario che il nostro cliente verifichi il nostro processo in quanto già approvato da ente terzo.” conclude Lonardi.