Stocco è una realtà autenticamente friulana delle Grave, con sede a Bicinicco, località centrale rispetto al Golfo di Trieste, le Alpi Carniche e il confine Italo-Sloveno.
Con 60 ettari vitati, tra terreni di proprietà e terreni in affitto, la sua identità è chiara: fedeltà alle origini, e quindi strenua difesa e valorizzazione dell’autoctono, ma anche grande capacità di interpretare i vitigni internazionali, in un terroir che, grazie alla sua permeabilità e la sua mineralità, promette uve sane e mature e vini di grande eleganza, struttura e profumo.
In annate come quella appena conclusa, con fenomeni climatici estremi e imprevedibili, è il know how e l’esperienza di casa Stocco che garantisce , con Andrea oggi alla guida dell’azienda, un lavoro di cantina in grado di portare in bottiglia un prodotto all’altezza della sua storia aziendale e in linea con le attese dei suoi diversi mercati.
Le origini dell’azienda risalgono agli inizi del 1900: oggi, dopo il recente restyling, l’immagine dei vini Stocco ancora trasmette il “family feeling” che il mercato italiano ed estero apprezzano nella sua ampia gamma di vini bianchi, rossi, speciali e mossi e nella ricchezza di vitigni che rappresentano il DNA enologico del Friuli, come i più noti Malvasia, Friulano, Ribolla Gialla e Refosco, senza dimenticare il Verduzzo e le preziose uve del vitigno Picolit; ma anche nella capacità della formula Stocco di dare vita a vini unici a base di vitigni internazionali.
La gamma, già ricca di circa 30 etichette, si è recentemente arricchita del Refosco Passito Maraschis, che è in procinto di fare il suo debutto sul mercato, e che si propone di conquistare la ristorazione medio-alta italiana e straniera.
In questo momento, come osserva Andrea Stocco, il mercato italiano sta mostrando grande apprezzamento per la Ribolla tra i bianchi e per il Refosco e il Pinot Nero tra i rossi; non nasconde la grande soddisfazione per il riscontro che sta venendo dal Traminer Aromatico.
Il fronte estero si contraddistingue per due tendenze parallele: da un lato il grande interesse e gradimento per Prosecco e Pinot Grigio, che lavorano molto, nella maggior parte dei Paesi, in termini di quantità; dall’altro, Paesi come il Regno Unito e il Giappone mostrano grande capacità di comprendere e apprezzare gli autoctoni friulani. Gli USA fanno mercato a sé stante, stratificato, diversificato e complesso, nel quale si sta apprezzando la grande corsa del Prosecco, ma anche della Ribolla Gialla, in entrambe le varianti Spumante e ferma, e della Malvasia; un mercato, quest’ultimo, che ha visto la cantina impegnata, nei giorni scorsi, nell’International Wine Expo di Chicago, che è stato l’occasione per ampliare il proprio network con contatti di importatori e distributori oltre oceano: California, Florida e MidWest sono aree già ben presidiate da Stocco, ma la diversità del mercato americano rende necessario un impegno costante nella costruzione di rapporti solidi e durevoli.
L’attenzione ai valori socio-ambientali, molto sentita da un mercato italiano ed estero sempre più esigente e attento, richiede continui investimenti. Per questo Stocco continua ad investire sul fronte della sostenibilità; ha aderito agli standard della lotta integrata, ha avviato la certificazione SQNPI per tutta la produzione, ha istallato un impianto fotovoltaico per rendere autonoma la cantina da fabbisogni energetici esterni, e continua la conversione degli impianti di irrigazione a sistemi di elevata efficienza idrica con consumo di acqua ridotto, come l’irrigazione a goccia.
Tra le iniziative green, Stocco ha apportato cambiamenti sensibili al packaging, con bottiglie leggere, per la produzione di annata, dalla bordolese e la borgognotta leggera, con un peso attuale intorno ai 400 grammi; per le riserve, una bordolese di 550 grammi, con una sensibile economia di impatto rispetto alle tradizionali bottiglie da vini importanti, che arrivano oltre gli 800 grammi; la linea Spumanti è impreziosita da una bottiglia dalla forma moderna che, con i suoi 600 grammi, è tra le più leggere sul mercato. L’azienda è inoltre in attesa dell’esito del bando Agrisolare, nel quale è previsto un ulteriore aumento di pannelli fotovoltaici e l’utilizzo di batterie di accumulo allo scopo incrementare la quota di energia rinnovabile autoprodotta.