Il 26 giugno 2023 è stato pubblicato il Decreto ministeriale che tratta le modalità attuative della misura “Promozione sui mercati dei Paesi terzi” dell’OCM Vino, la regolamentazione unica dell’Unione Europea che detta alcune norme riguardanti i contributi a fondo perduto assegnati alle aziende del settore vitivinicolo. La pubblicazione è avvenuta con un forte ritardo che ha generato dei malcontenti tra le associazioni degli imprenditori. 

Ora si attende il bando vero e proprio che fisserà le scadenze per la presentazione dei progetti. L’arrivo è previsto a breve, ma non mancano le tensioni. Le associazioni vitivinicole sollecitano il Ministero a “procedere rapidamente con la pubblicazione. L’avviso conterrà elementi fondamentali senza i quali le imprese non sono in grado di predisporre i loro progetti. Gli operatori vitivinicoli” recita una nota “si trovano a fronteggiare un momento congiunturale particolarmente complicato”.

Anche Confartigianato si è espressa in merito manifestando preoccupazione: “Vista la tempistica di emanazione del decreto ministeriale, diventa urgente la pubblicazione dell’avviso nazionale per la presentazione dei progetti che definisce annualmente le modalità attuative del decreto, senza il quale non è possibile avviare la procedura di presentazione dei progetti”.

Cosa prevede l’OCM 2023

È di 98 milioni di euro l’ammontare delle risorse pubbliche in cofinanziamento che saranno destinate ai seguenti soggetti:

  • le organizzazioni professionali, che hanno, tra i loro scopi, la promozione dei prodotti agricoli;
  • le organizzazioni di produttori di vino;
  • le associazioni di organizzazioni di produttori di vino;
  • le organizzazioni interprofessionali;
  • i consorzi di tutela e le loro associazioni e/o federazioni; 
  • i produttori di vino; 
  • i soggetti pubblici esperti del settore e della promozione dei prodotti agricoli;
  • le associazioni temporanee di impresa e di scopo impegnate nel settore; 
  • le reti di impresa; 
  • i consorzi, le associazioni, le federazioni e le società cooperative di produttori.

Il Decreto stabilisce che i prodotti oggetto della misura potranno essere vini a denominazione di origine protetta, vini ad indicazione geografica protetta, vini spumanti di qualità, vini spumanti di qualità aromatici e vini con l’indicazione della varietà.

Le tipologie dei progetti potranno essere nazionali, regionali e multiregionali e dovranno riguardare, tra le altre, azioni di promozione e pubblicità dei prodotti, partecipazione a manifestazioni o fiere di importanza internazionale nonché studi di fattibilità e risultato e campagne di informazione. I progetti dovranno avere durata annuale a decorrere dal 16 ottobre 2023.

Le novità

Dalla prossima annualità, spiega Confagricoltura, sarà possibile presentare un solo progetto per tipologia nazionale, multiregionale o regionale, e le aziende inserite nei soggetti collettivi dovranno “partecipare ad almeno una delle azioni previste per ciascun Paese terzo”.

Fra le novità invece è positiva la possibilità, per i progetti che sono stati inseriti nella graduatoria definitiva, di ritenere ammissibili le spese effettuate dopo il 16 ottobre, anche prima della stipula del contratto con AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per consentire di avviare subito le attività.

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