Vino e arte: due mondi che condividono codici linguistici e sociali universali e mettono in moto le emozioni.  L’arte ha ispirato e continua ad ispirare le aziende del mondo del vino e diventa sicuramente un mezzo attraverso cui veicolare dei messaggi. 

Tra le aziende che hanno scelto di percorrere questa via stringendo da anni un’alleanza con l’arte contemporanea digitale c’è sicuramente la veronese Pasqua Vini, che ha recentemente ribadito questo legame con diverse iniziative nei luoghi dell’arte, sia nazionali che internazionali. 

“Da sette anni, la visione della nostra cantina trova una sua perfetta sintesi nel linguaggio dell’arte contemporanea: un confronto che ci arricchisce ogni volta con spunti nuovi e sorprendenti. È stata una naturale conseguenza aprirci a palcoscenici considerati non canonici per un’azienda vinicola, ma che rafforzano il posizionamento unconventional di Pasqua Vini” spiega Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vini

Dopo collaborazioni con artisti italiani ed internazionali tra cui la celebre visione bucolica di un’Arena di Verona rifiorita durante il lockdown – attraverso lo sguardo di Timo Helgert – Pasqua Vini si addentra ancora di più nelle arti visive. 

Londra è stata la prima tappa di una serie di iniziative in tal senso. Nella capitale del Regno Unito Pasqua Vini ha avuto un ruolo da protagonista in occasione di Frieze London, la fiera dell’arte contemporanea che si è tenuta dall’11 al 15 ottobre. La cantina veronese è stata ospite dell’Ambasciata Italiana a Londra, con la quale ha collaborato in sinergia in un ricco palinsesto di eventi, tra cui il talk nella residenza dell’Ambasciatore a Londra, dal titolo “Investing in Art: The Private Sector’s Role in Nurturing Creativity”.

Verona, quartier generale dell’azienda, è stata poi il palcoscenico di una mostra transmediale, dal titolo SUPERFLUO, nelle sale affrescate dell’antico Palazzo del Capitanio in collaborazione con il collettivo NONE (www.nonecollective.it).

Per esaltare il valore suggestivo dell’installazione, gli artisti hanno scelto di giocare con l’ambiguità di significato della parola SUPERFLUO, traducendo in luminosità massima la visione del messaggio che vogliono condividere con il pubblico. L’utilità dell’inutile, che scaturisce dalla consapevolezza che l’uomo si nutre di emozioni, che ne rendono più piacevole l’esistenza, hic et nunc.

E dunque cosa c’entra tutto ciò con il vino? “Molto intuitivamente l’arte immersiva contemporanea sollecita esperienze collettive che coinvolgono la parte emotiva e sensoriale del pubblico, in grande affinità al mondo del vino, dove la componente sociale di condivisione dell’esperienza è intrinseca alla degustazione stessa” continua Riccardo Pasqua.

Negli stessi giorni, da Verona, Pasqua Vini è voltata poi oltreoceano per entrare nel tempio dell’arte contemporanea, il MoMa di New York: il 12 ottobre il presidente di Pasqua USA, Alessandro Pasqua, ha fatto gli onori di casa in occasione di una speciale masterclass guidata dalla Master of Wine Christy Canterbury (settima donna a ottenere questo riconoscimento negli States), dedicata al vitigno Corvina. 

“Confrontarsi con interlocutori originali e affidare loro l’interpretazione dei valori della cantina, attraverso uno strumento potente come l’arte visiva, rappresenta da diversi anni la firma con cui Pasqua Vini afferma la propria identità nel mondo del vino” conclude Riccardo Pasqua.