La vite è una pianta di cui si sa ancora poco nonostante le testimonianze del consumo di vino risalgano alle civiltà antiche di Europa ed Asia. Le prime tracce della viticoltura sono riconducibili a 8.000 anni fa nel Caucaso, ma la domesticazione della vite era un enigma fino ad oggi. Grazie ad una recente analisi, infatti, il mistero pare risolto.

Un nuovo studio della rivista Science riportato da Decanter ha sequenziato i geni di 2.448 vitigni provenienti Eurasia e Nord Africa, comprendendo sia campioni di Vitis vinifera domestica, che del suo antenato selvatico Vitis sylvestris. Ciò che ne è emerso ha consentito per la prima volta di risalire alla storia della domesticazione della vite, un processo iniziato ben 11.000 anni fa.

Le origini della domesticazione

Secondo lo studio, tutte le varietà di vite moderne discendono da un antenato di V. sylvestris, una varietà antica presente in Eurasia e Nord Africa da 400.000 anni. La specie pare essere stata addomesticata per la prima volta contemporaneamente in due zone diverse durante la prima rivoluzione agricola: nel Caucaso meridionale, dove la diffusione è stata limitata e l’influenza minima, e in una zona che corrisponde al Vicino Oriente, dove l’addomesticamento ha dominato gran parte della viticoltura primitiva.

Il risultato della ricerca ha dimostrato per la prima volta che gli eventi di domesticazione della vite selvatica sono stati due, smentendo gli studi precedenti che riconducevano la nascita del fenomeno al solo Caucaso.

La diffusione della vite addomesticata

Successivamente a questi eventi, gli esseri umani che migrarono verso Europa, Nord Africa e Asia continentale, fecero conoscere questa varietà ad altre civiltà. È qui che l’uomo inizia ad incrociare l’uva domestica di V. vinifera con i suoi parenti selvatici di V. sylvestris, rendendo la coltivazione più adatta alla produzione di vino. I coltivatori del tempo cercavano nell’uva appetibilità della bacca e aroma di moscato.

Le nuove cultivar iniziarono ad essere commercializzate lungo le rotte commerciali, e, oltre alla condivisione dei semi, vennero tramandate abilità e conoscenze che permisero di adottare nuove tecniche di coltivazione e produzione. Da qui, la storia è conosciuta: l’uomo si innamorò del vino e tra miti, favole e divinità del vino, questo prodotto si è sviluppato nella nostra cultura nei millenni successivi.